Mastropasqua si candida a rettore dell'università D'Annunzio Chieti-Pescara
E’ già campagna elettorale: il docente di Oculistica scende in campo per il dopo Di Ilio. A patto che ci sia lo spoil system
CHIETI. Si vota per il rinnovo del rettore all'ateneo Gabriele D'Annunzio la prossima primavera, a maggio. Di tempo quindi ce n'é ancora tanto, ma la corsa alla candidatura è già iniziata. Arriva ora una notizia destinata sicuramente a incidere sul quadro che si fa formando: Leonardo Mastropasqua, professore ordinario nella facoltà di medicina, direttore del Centro Nazionale di Alta Tecnologia in Oftalmologia, ha dato la sua disponibilità a scendere in campo. Una disponibilità però condizionata, come ha detto egli stesso, in risposta alla domanda se rispondevano alla realtà le voci che lo volevano possibibile candidato: «Ci sto, ma se nei miei confronti sarà attivato lo spoil system». Risposta solo apparentemente sibillina, perché diventa comprensibile se al temine usato si dà un valore positivo, vale a dire che la scelta di chi deve gestire l'ateneo attraverso lo spoil system viene fatta cadere su personalità giudicate capaci di raggiungere gli obiettivi fissati, non su chi garantisce meglio gli interessi di varie consorterie, esistenti anche nell'ambito universitario. Certo è che quello del professor Mastropasqua è un gesto destinato a incidere sulla campagna che la D'Annunzio si appresta a vivere, una sorta di guanto di sfida lanciato da un personaggio che, oltre ad avere effettuato tutti i passaggi della carriera universitaria, dopo la laurea con lode in medicina e chirugia nella stessa d'Annunzio e la specializzazione, sempre con lode, in Oftalmologia alla Sapienza di Roma, ha ottenuto una serie di successi e riconoscimenti a livello internazionale, per la sua attività e la ricerca. Proprio qualche giorno fa, il 25 novembre, nel Policlinico di Chieti, attraverso un collegamento satellitare in diretta, Leonardo Matropasqua ha eseguito tre interventi di chirurgia robotica su pazienti di età compresa tra i 45 e i 60 anni. Gli interventi, per curare la cataratta e la miopia (i tre pazienti sono usciti della sala operatoria senza più la necessità di portare gli occhiali), senza l'uso di bisturi ma con un laser a femtosecondi e una piattaforma robotizzata di ultima generazione, sono stati esequiti ed illustrati dal professore ad oltre quattromila oculisti che hanno partecipato ai lavori del Congresso Internazionale che si è svolto a Roma nell'Auditorium del Cavalieri Hilton.
Va anche ricordato che l'università D'Annunzio è sede dell’unica scuola italiana di chirurgia robotica in Oftalmologia e che alla clinica dell’ospedale teatino Santissima Annunziata arrivano pazienti da tutta Italia. L'oculistica quindi, per l'ateneo e la Asl teatina, rappresenta davvero un fiore all'occhiello.
Per tutto questo, avallato da un curriculum professionale fatto di altissimo livello, che parla di circa 3000 interventi ogni anno sul bulbo, fatti come primo operatore, oltre di riconoscimenti e attestati di livello internazionale, la notizia della sua eventuale candidatura è destinata a suscitare quantomeno attenzione da parte di chi sarà chiamato, con il voto, a scegliere chi dovrà guidare la d'Annunzio nei prossimi anni. Da considerare infine che non è certo salubre l'atmosfera che si respira oggi alla d'Annunzio e che quindi si imporrebbe una scelta lontana da ogni possibile fazione, puntata solo su meritocrazia. Parola che, almeno in ambito universitario, si spera conservi un suo preciso valore.