Media distribuzione e piccoli negozi nei nuovi quartieri

Il piano approvato dal consiglio comunale e concordato con sindacati e associazioni

VASTO. La rivitalizzazione del commercio passa attraverso l’approvazione del piano per la piccola e media distribuzione, cioè strutture di vendita con superfici variabili (a seconda delle zone) tra gli 800 e i 1.200 metriquadri. Ne è convinto il sindaco, Luciano Lapenna (Pd), che nonostante le critiche serrate delle minoranze e di alcuni esponenti della sua stessa maggioranza, è riuscito ad incassare il via libera del consiglio comunale.

«La città aspettava da tempo questo provvedimento», ha detto sindaco in conferenza stampa, «grazie al quale potranno essere aperti esercizi commerciali con superfici variabili tra gli 800 e i 1.200 metri quadri e quelli di più piccola dimensione, superiori in ogni caso ai 250 metriquadri. Il nuovo piano commercio ci consente di portare avanti un percorso importante che va verso la modernizzazione della rete commerciale. Il centrodestra non è stato in grado di recepire la legge regionale del 1999», ha aggiunto Lapenna, «ponendo in sofferenza il commercio a Vasto. Noi, invece, abbiamo recepito l’ultima normativa della Regione, e con questo adempimento daremo a Vasto nuove strutture commerciali, cioè occupazione e sviluppo del settore».

Per il consigliere comunale Simone Lembo (Pd), che è anche direttore locale della Confesercenti, «il piano, concordato con i sindacati, le associazioni di categoria e dei consumatori sblocca un settore in sofferenza». Il provvedimento è passato con 19 voti. Il centrodestra ha abbandonato l’aula insieme ad alcuni esponenti del gruppo consiliare “Vasto al centro”, mentre l’Udc con i suoi due consiglieri, Francesco Piccolotti e Massimiliano Montemurro (ex Pd) ha votato a favore dopo aver preso atto che la maggioranza aveva recepito alcuni emendamenti sulle superfici di vendita che, in alcune zone della città, sono state ampliate.

E’ stato invece ritirato, per l’ennesima volta, il piano spiaggia, una delle priorità del programma elettorale del centrosinistra. L’argomento era stato di nuovo inserito all’ordine del giorno dell’assemblea. «Il documento di pianificazione del litorale è arrivato in consiglio senza il visto della regolarità tecnica da parte dell’ufficio urbanistico, privo del necessario parere del Genio civile, ed addirittura senza lo schema di delibera», accusa Etelwardo Sigismondi (Pdl), «la minoranza di centrodestra sia durante i lavori della Commissione territorio, sia durante la riunione dei capigruppo, aveva evidenziato tali carenze, ma il centrosinistra ha voluto ugualmente inserire il punto all’ordine del giorno, rimediando una clamorosa figuraccia.

A questa amministrazione ci sono voluti tre anni per partorire un piano spiaggia incompleto», rincara la dose Sigismondi, «il che la dice lunga sull’efficienza amministrativa del centrosinistra. In ogni caso aspettiamo di poter avere tutta la documentazione necessaria per poter esprimere un parere sul documento che, stando ad prima lettura, appare incapace di dare delle risposte concrete alla pianificazione del litorale».