Mercato, accuse al gestore
Spazi ridotti e costi imprevisti ai produttori locali.
LANCIANO. Si va dalla riduzione della presenza dei produttori locali all’applicazione di oneri nei confronti degli ortolani, fino al mancato rispetto delle norme di sicurezza: sono le violazioni alla convenzione e al contratto di servizio per la gestione del mercato coperto, che la commissione consiliare d’indagine ha individuato a carico del concessionario, la Summa corporation. Il Comune ha avviato gli accertamenti: il gestore ha trenta giorni di tempo per replicare.
Non solo il Comune si riprenderà la fetta di mercato coperto che riguarda ambulanti e ortolani. Ma andrà fino in fondo alle segnalazioni di violazioni nella gestione dell’impianto che la commissione d’indagine ha rimesso a sindaco e assessore.
Il caso è approdato in consiglio comunale. L’affare mercato coperto è più intricato di quanto qualcuno, a Palazzo, volesse ammettere. Sono una quindicina le violazioni alla convenzione e al contratto di servizio col Comune contestate alla Summa corporation. La maggior parte riguarda il rapporto con ortolani e produttori locali, per tutelare i quali l’amministrazione aveva deciso di fare marcia indietro.
«Il concessionario ha cercato di ridurre la presenza dei produttori agricoli per aumentare lo spazio espositivo dei suoi prodotti», scrive il presidente della commissione, Pierluigi Vinciguerra (Idv). E ancora: «Agli ortolani è stata imposta una tassa, contravvenendo agli accordi del contratto che prevede il divieto di applicare oneri ai produttori lancianesi». Il Comune ha così avviato le verifiche, che saranno eseguite dal dirigente del settore. Per la parte riguardante la sicurezza è stato investito il comando provinciale dei vigili del fuoco, avvisati anche guardia di finanza e polizia municipale. Nelle scorse settimane la Summa corporation aveva dato disponibilità a rivedere la convenzione, come riferito in aula dall’assessore alle attività produttive, Graziella Di Campli (Pdl). Alla base, probabilmente, difficoltà economiche: la commissione riferisce di una lettera al Comune nella quale il concessionario denuncia perdite per 600mila euro nella gestione 2008. Il gestore adesso ha 30 giorni di tempo.
Non solo il Comune si riprenderà la fetta di mercato coperto che riguarda ambulanti e ortolani. Ma andrà fino in fondo alle segnalazioni di violazioni nella gestione dell’impianto che la commissione d’indagine ha rimesso a sindaco e assessore.
Il caso è approdato in consiglio comunale. L’affare mercato coperto è più intricato di quanto qualcuno, a Palazzo, volesse ammettere. Sono una quindicina le violazioni alla convenzione e al contratto di servizio col Comune contestate alla Summa corporation. La maggior parte riguarda il rapporto con ortolani e produttori locali, per tutelare i quali l’amministrazione aveva deciso di fare marcia indietro.
«Il concessionario ha cercato di ridurre la presenza dei produttori agricoli per aumentare lo spazio espositivo dei suoi prodotti», scrive il presidente della commissione, Pierluigi Vinciguerra (Idv). E ancora: «Agli ortolani è stata imposta una tassa, contravvenendo agli accordi del contratto che prevede il divieto di applicare oneri ai produttori lancianesi». Il Comune ha così avviato le verifiche, che saranno eseguite dal dirigente del settore. Per la parte riguardante la sicurezza è stato investito il comando provinciale dei vigili del fuoco, avvisati anche guardia di finanza e polizia municipale. Nelle scorse settimane la Summa corporation aveva dato disponibilità a rivedere la convenzione, come riferito in aula dall’assessore alle attività produttive, Graziella Di Campli (Pdl). Alla base, probabilmente, difficoltà economiche: la commissione riferisce di una lettera al Comune nella quale il concessionario denuncia perdite per 600mila euro nella gestione 2008. Il gestore adesso ha 30 giorni di tempo.