Dopo la manifestazione di mercoledì è polemica anche sugli spostamenti delle bancarelle
Mercato, altre proteste
I contadini: paghiamo per vendere, ma non è previsto
LANCIANO. Alle 5,30 di ieri mattina i produttori ortofrutticoli entrano nel mercato coperto di piazza Garibaldi. E' un ingresso silenzioso e ordinato il loro. I fumi della protesta inscenata solo pochi giorni fa, con le cassette sui marciapiedi e la vendita in strada, si sono diradati, ma il malumore è lo stesso. «Oggi ci hanno chiesto più soldi del solito, non è giusto».
La convenzione stipulata tra il Comune e la Summa corporation, la società che gestisce la struttura, prevede che gli ortolani lancianesi possano vendere gratuitamente all'interno del mercato, «eppure ieri tutti hanno pagato il doppio», afferma Eugenio D'Ovidio, segretario dell'associazione "Frentania consumatori". «Per ogni carrello venivano richiesti venti euro, una cifra esorbitante e non dovuta sulla base di tale convenzione», spiega D'Ovidio, aggiungendo che «le ricevute consegnate in cambio del denaro non sono chiare, non si capisce chi versa e chi incassa».
A tenere viva la polemica innescata mercoledì mattina a causa dell'apertura tardiva dell'impianto, sono anche i disagi provocati dai continui spostamenti delle postazioni di vendita: «Producono solo confusione nei clienti e non sono utili a nessuno», dice un venditore, «si stava meglio quando si stava peggio», gli fa eco un collega. «Il fatto è che i contadini sono persone tranquille, non amano fare casino», continua D'Ovidio, «a loro non interessa chi gestisce la struttura, ma solo che vengano rispettate le regole e non si verifichino soprusi».
D'Ovidio, con la sua associazione, ha deciso «di fare da portavoce a questi lavoratori», e promette «di essere presente nell'orario di apertura del mercato ogni mercoledì e sabato». E tra le presenze gradite agli ortolani, ieri in piazza c'erano anche due agenti della polizia municipale, che hanno vigilato sul corretto orario di apertura e sul tranquillo svolgimento della mattinata di vendita.
Sono rimasti fuori dalle porte del mercato, come sempre accade da circa due anni, una decina di agricoltori che dopo una serie di problemi con il gestore e legale rappresentante della Summa corporation, Franco D'Alessandro, hanno scelto di vendere in piazza, anche se sotto la pioggia, come ieri. «Anche loro però si sono detti disposti a rientrare quando la questione sarà chiarita», ribadisce D'Ovidio.
E per dipanare l'elenco di problemi e rivalse, il sindaco Filippo Paolini ha concordato un incontro con i produttori nei prossimi giorni, forse già giovedì o venerdì. «Bisogna rispettare le regole», aveva detto Paolini giorni fa, ricordando che il mercato coperto così ristrutturato «è una risorsa e un fiore all'occhiello per la città, mentre prima non era nemmeno agibile per motivi igienico sanitari».
La questione è approdata anche nell'ultimo Consiglio comunale, dove l'assessore alle attività produttive, Graziella Di Campli, si è riservata di approfondire l'argomento dopo aver letto le relazioni di un funzionario. In confusione anche i consumatori, spaesati dai cambiamenti di postazione dei loro ortolani di fiducia. L'associazione "Frentania" invita i cittadini «a comprare i prodotti della terra nel mercato, portando avanti una tradizione centenaria».
La convenzione stipulata tra il Comune e la Summa corporation, la società che gestisce la struttura, prevede che gli ortolani lancianesi possano vendere gratuitamente all'interno del mercato, «eppure ieri tutti hanno pagato il doppio», afferma Eugenio D'Ovidio, segretario dell'associazione "Frentania consumatori". «Per ogni carrello venivano richiesti venti euro, una cifra esorbitante e non dovuta sulla base di tale convenzione», spiega D'Ovidio, aggiungendo che «le ricevute consegnate in cambio del denaro non sono chiare, non si capisce chi versa e chi incassa».
A tenere viva la polemica innescata mercoledì mattina a causa dell'apertura tardiva dell'impianto, sono anche i disagi provocati dai continui spostamenti delle postazioni di vendita: «Producono solo confusione nei clienti e non sono utili a nessuno», dice un venditore, «si stava meglio quando si stava peggio», gli fa eco un collega. «Il fatto è che i contadini sono persone tranquille, non amano fare casino», continua D'Ovidio, «a loro non interessa chi gestisce la struttura, ma solo che vengano rispettate le regole e non si verifichino soprusi».
D'Ovidio, con la sua associazione, ha deciso «di fare da portavoce a questi lavoratori», e promette «di essere presente nell'orario di apertura del mercato ogni mercoledì e sabato». E tra le presenze gradite agli ortolani, ieri in piazza c'erano anche due agenti della polizia municipale, che hanno vigilato sul corretto orario di apertura e sul tranquillo svolgimento della mattinata di vendita.
Sono rimasti fuori dalle porte del mercato, come sempre accade da circa due anni, una decina di agricoltori che dopo una serie di problemi con il gestore e legale rappresentante della Summa corporation, Franco D'Alessandro, hanno scelto di vendere in piazza, anche se sotto la pioggia, come ieri. «Anche loro però si sono detti disposti a rientrare quando la questione sarà chiarita», ribadisce D'Ovidio.
E per dipanare l'elenco di problemi e rivalse, il sindaco Filippo Paolini ha concordato un incontro con i produttori nei prossimi giorni, forse già giovedì o venerdì. «Bisogna rispettare le regole», aveva detto Paolini giorni fa, ricordando che il mercato coperto così ristrutturato «è una risorsa e un fiore all'occhiello per la città, mentre prima non era nemmeno agibile per motivi igienico sanitari».
La questione è approdata anche nell'ultimo Consiglio comunale, dove l'assessore alle attività produttive, Graziella Di Campli, si è riservata di approfondire l'argomento dopo aver letto le relazioni di un funzionario. In confusione anche i consumatori, spaesati dai cambiamenti di postazione dei loro ortolani di fiducia. L'associazione "Frentania" invita i cittadini «a comprare i prodotti della terra nel mercato, portando avanti una tradizione centenaria».
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