Merce senza prezzo in un negozio su 4
Lotta al carovita, multe da 3 mila euro per i commercianti non in regola
CHIETI. Guardia di finanza in campo per contrastare anche il carovita. Le irregolarità non mancano. Il 26% dei negozianti teatini non espone i prezzi della merce in vendita, come impone la legge. E le multe fioccano. Ma Confcommercio non ci sta. Le ispezioni della Finanza del comando proviniciale di Chieti, dirette dal colonnello Paolo D'Amata hanno coinvolto 50 negozi teatini. Per 13 di questi sono state riscontrate irregolarità riguardanti la mancata esposizione dei prezzi in vetrina. Mancanza che non aiuta di certo l'acquirente a districarsi nella jungla di un mercato dove i costi della merce in vendita tendono inesorabilmente a salire. A fronte di consumi sempre più bassi. Ma la legge va rispettata e per i 13 negozianti distratti è scattata una multa da 3 mila euro ciascuno.
Nel contempo le Fiamme gialle hanno esaminato i documenti attestanti la legittimità all'esercizio commerciale, il rispetto alla normativa sulla sicurezza e sulla pubblica sicurezza. Un lavoro minuzioso che Marisa Tiberio, presidente della delegazione Chieti Confcommercio condivide, ma a una condizione. «Giusti i controlli, ma che siano a 360 gradi su tutte le professioni. I commercianti non ci stanno a vestire i panni dell'evasore per eccellenza, anche perché non è la verità. La cosa certa» aggiunge con l'amaro in bocca «è che questa categoria di lavoratori è allo stremo. I consumi hanno raggiunto il minimo storico e con i pochi incassi non si riescono a pagare le tasse, i fornitori, i dipendenti. Uccidere il commercio» aggiunge «significa condannare a morte anche il tessuto economico del territorio».
E i segnali sono allarmanti: il 50 per cento in meno delle vendite negli ultimi 6 mesi e la necessità di chiudere bottega anche per chi ha una storia commerciale importante alle spalle. «Una crisi senza precedenti» ammette Tiberio «che andrebbe contrastata con iniziative concrete e con il coinvolgimento delle associazioni di categoria. Oltre ai controlli». E a proposito di verifiche, nei giorni scorsi, la Finanza ha eseguito diversi interventi che hanno portato anche al sequestro di 694 articoli ed alla denuncia di 1 persona di nazionalità africana. Le merci sequestrate appartengono alle più diverse categorie merceologiche dagli accessori d'abbigliamento contraffatti a cd e dvd privi del marchio Siae.
Nel contempo le Fiamme gialle hanno esaminato i documenti attestanti la legittimità all'esercizio commerciale, il rispetto alla normativa sulla sicurezza e sulla pubblica sicurezza. Un lavoro minuzioso che Marisa Tiberio, presidente della delegazione Chieti Confcommercio condivide, ma a una condizione. «Giusti i controlli, ma che siano a 360 gradi su tutte le professioni. I commercianti non ci stanno a vestire i panni dell'evasore per eccellenza, anche perché non è la verità. La cosa certa» aggiunge con l'amaro in bocca «è che questa categoria di lavoratori è allo stremo. I consumi hanno raggiunto il minimo storico e con i pochi incassi non si riescono a pagare le tasse, i fornitori, i dipendenti. Uccidere il commercio» aggiunge «significa condannare a morte anche il tessuto economico del territorio».
E i segnali sono allarmanti: il 50 per cento in meno delle vendite negli ultimi 6 mesi e la necessità di chiudere bottega anche per chi ha una storia commerciale importante alle spalle. «Una crisi senza precedenti» ammette Tiberio «che andrebbe contrastata con iniziative concrete e con il coinvolgimento delle associazioni di categoria. Oltre ai controlli». E a proposito di verifiche, nei giorni scorsi, la Finanza ha eseguito diversi interventi che hanno portato anche al sequestro di 694 articoli ed alla denuncia di 1 persona di nazionalità africana. Le merci sequestrate appartengono alle più diverse categorie merceologiche dagli accessori d'abbigliamento contraffatti a cd e dvd privi del marchio Siae.
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