ABRUZZO
Migranti a Ortona, mercoledì salgono a 197 i nuovi arrivi
Dopo i nuovi salvataggi della nave tedesca Humanity 1: attesi 132 uomini, 25 donne e 40 minori. Le Ong avviano l'azione legale contro la strategia del Governo di assegnare porti molto distanti dai soccorsi
ORTONA. È previsto per mercoledì mattina lo sbarco di 197 migranti nel porto di Ortona. A bordo della nave “Humanity 1”, battente bandiera tedesca, dell’organizzazione internazionale “Sos humanity”, arriveranno 132 uomini, 25 donne e 40 minori non accompagnati. Inizialmente era previsto lo sbarco di soli 36 profughi ma, come annunciato dalla stessa Ong, durante la notte tra venerdì e sabato sono stati effettuati altri tre salvataggi che hanno fatto salire il numero di persone presenti sull’imbarcazione.ù
Ortona si prepara così ad affrontare il suo quarto sbarco. A coordinare tutte le operazioni, la prefettura di Chieti che, di concerto con il comune di Ortona e tutti gli altri attori coinvolti, ha deciso di replicare il modello di soccorso introdotto al momento dell’arrivo della nave Life Support di Emergency. «Stiamo definendo per bene le azioni di soccorso e ci stiamo coordinando in base alle notizie che arrivano», spiega il viceprefetto Gianluca Braga, «dato l’elevato numero di persone a bordo della Humanity 1 renderemo fruibile il palazzetto dello sport a Villa Caldari, frazione di Ortona, all’interno del quale verranno identificati e accolti i 197 migranti». Tutte le pratiche sanitarie, invece, saranno espletate al momento dell’arrivo della nave in banchina nord. Un modello, quello messo in campo dalla prefettura, già ampiamente collaudato che ha funzionato senza particolari intoppi. Una volta terminate le prime operazioni di soccorso, accoglienza e identificazione i migranti partiranno per i centri di accoglienza. «Anche in questo caso», specifica Braga, «la ripartizione delle persone che resteranno in Abruzzo sarà sempre fatta tra le province d’intesa con la prefettura dell’Aquila».
LA PROPOSTA DEL SINDACO
Ormai lo scalo ortonese è entrato nella rete dei porti destinati all’accoglienza. Per questo motivo il sindaco Leo Castiglione ha elaborato una proposta ancora al vaglio della prefettura. «Il nostro porto ha dimostrato di essere all’altezza di operazioni di questo tipo», ha detto, «e visto l’aumento della frequenza degli sbarchi che stanno avvenendo in tempi sempre più ravvicinati ho proposto di installare una tensostruttura della Croce rossa italiana permanente attrezzata nel porto, in modo da garantire lo svolgimento di tutte le operazioni in loco. Oggi affrontiamo la fase emergenziale e lo stiamo facendo nel migliore dei modi, ma per il futuro ritengo sia opportuno pensare di agevolare il lavoro di tutti creando un punto stabile e fisso all’interno del porto».
Le ong tedesche Sos Humanity, Sea Eye e Mission Lifeline fanno sapere di aver avviato un'azione legale contro la strategia messa in atto dal Governo italiano di assegnare alle navi umanitarie porti molto distanti dalla zona dei soccorsi. E alla Humanity , che ha soccorso 199 migranti in cinque interventi e che fa rotta su Ortona, il capitano - fa sapere la ong - «ha chiesto invano un porto più vicino per i sopravvissuti gravemente indeboliti, che hanno passato cinque giorni in mare, in parte senza cibo nè acqua. La pratica dell'Italia di assegnare sistematicamente porti distanti pone un evitabile rischio alla loro salute».
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