Migranti, lo sbarco slitta a martedì  In arrivo in 65 dopo il soccorso-bis 

Ai 37 profughi dell’imbarcazione in difficoltà al largo di Malta se ne sono aggiunti 28 nelle ultime ore «Erano tutti molto provati da tre giorni di navigazione, in tanti presentano ustioni solari e chimiche» 

ORTONA. La Life Support di Emergency ha effettuato un secondo soccorso nel tardo pomeriggio di venerdì scorso, dopo il primo salvataggio realizzato nella notte tra l’8 e il 9, portando in salvo altri 28 naufraghi in acque internazionali della zona Sar maltese, nel Mediterraneo centrale. Nelle due operazioni sono state soccorse e portate al sicuro a bordo in totale 65 persone. La segnalazione del secondo caso di imbarcazione in difficoltà è arrivata venerdì, intorno alle 10 e la Life Support, a cui era già stato assegnato Ortona come porto di sbarco dall’Mrcc italiano (Maritime rescue coordination center), ha fatto subito richiesta di poter cambiare rotta per recarsi al nuovo caso segnalato. Le autorità hanno accordato l’autorizzazione a ritardare l’arrivo nel porto ortonese.
L’imbarcazione, un gommone sovraffollato, inadatto a compiere la traversata del Mediterraneo, è stata individuata dal ponte di comando della Life Support alle 19.45 circa di venerdì. Sono quindi iniziate le operazioni di soccorso, che sono terminate alle 20.40 con il trasferimento di tutti i naufraghi al sicuro a bordo. «Entrambi i casi erano stati segnalati da Alarm Phone», spiega Anabel Montes Mier, capomissione della Life Support. «La prima operazione di soccorso è stata realizzata nella notte: una barca in vetroresina con 37 persone a bordo, di cui un minorenne non accompagnato. Una volta completato l’intervento abbiamo ricevuto l’indicazione di Ortona come porto di sbarco da parte delle autorità italiane. Dopo aver ricevuto una seconda segnalazione di una barca in pericolo abbiamo ricontattato le autorità, che ci hanno accordato il permesso di ritardare l’arrivo al porto assegnato. Siamo quindi andati verso il secondo caso di imbarcazione in difficoltà e siamo riusciti a trovarla dopo 10 ore di ricerca».
I naufraghi soccorsi nel secondo intervento della giornata sono 28 - di cui una donna, tre minorenni accompagnati tra cui un bambino di tre anni, e sei minorenni non accompagnati - provengono da Siria ed Egitto, paesi colpiti da guerra, violenzae precarietà economica. Problematiche analoghe si riscontrano anche in Eritrea e Bangladesh, da dove, oltre alla Siria e all’Egitto, sono scappate le 37 persone soccorse con il primo intervento della giornata di venerdì. «Erano tutti molto provati da tre giorni di navigazione», racconta Sauro Forni, infermiere a bordo e responsabile delle attività cliniche della Life Support, «un ragazzo aveva evidenti segni di disidratazione, tante persone presentavano ustioni solari e ustioni chimiche da miscela tra carburante e acqua di mare. Il bambino sta bene, è vivace e ha voglia di giocare. Continueremo a monitorare le condizioni di salute di tutti». Dopo aver completato il soccorso e aver informato le autorità, alla Life Support è stata confermato il Pos (Place of safety) di Ortona come porto di sbarco, dove l’arrivo è previsto martedì.
Da dicembre 2022, la nave di Emergency è alla 23ª missione di ricerca e soccorso e ha salvato 1.962 persone. (cr.or.)