vasto. ieri è iniziato il processo, l’uomo è detenuto nel carcere di viterbo 

Minacce e violenza alla moglie L’imputato ha tentato il suicidio

VASTO. È cominciato ieri davanti ai giudici del Tribunale di Vasto - Italo Radoccia presidente, giudici a latere Maria Elena Faleschini e Aureliano Deluca - il processo a carico di F.D.R., il 39enne...

VASTO. È cominciato ieri davanti ai giudici del Tribunale di Vasto - Italo Radoccia presidente, giudici a latere Maria Elena Faleschini e Aureliano Deluca - il processo a carico di F.D.R., il 39enne di Vasto accusato di aver minacciato e aver fatto uso di violenza nei confronti della moglie. L'uomo rinchiuso da agosto nel carcere di Viterbo è in regime di "strettissima sorveglianza", dopo che ha tentato di suicidarsi quando ha ricevuto l'ordinanza di allontanamento dalla famiglia. A difenderlo è l'avvocato Isabella Mugoni, il cui compito appare arduo.
L'imputato non ha scelto alcun rito alternativo e per questo il collegio ha iniziato l'escussione dei testimoni. Fondamentale è ascoltare le dichiarazioni della moglie. Per questo l'udienza è stata aggiornata al 28 gennaio 2025. Quel giorno oltre alla donna saranno ascoltati anche i testimoni citati dalla Procura di Vasto.
Gli episodi che hanno messo il trentanovenne nei guai sono due, uno sarebbe avvenuto a giugno 2024, l'altro a luglio. Dopo la prima aggressione a giugno in cui l’uomo minacciò la donna nell’intento di avere dei soldi per acquistare della droga, ci fu l'allontanamento dalla donna. In seguito si ripresentò una situazione analoga in cui però la moglie, dopo aver rifiutato nuovamente le richieste di prestito di denaro dall’uomo, ricevette dal 39enne minacce di morte e poi colpì con una mazza da baseball. Il tutto sarebbe avvenuto alla presenza dei figli della coppia. All’indomani dell’episodio la donna ha deciso di chiedere aiuto alle forze dell’ordine. Subito dopo F.D.R. è stato allontanato dal nucleo familiare e associato al carcere di Viterbo. Sottoposto all'interrogatorio di garanzia ha raccontato la propria versione dei fatti piangendo a dirotto. L'uomo è disperato per non poter più avere alcun contatto con i figli. Lui sostiene di avere solo gettato il cellulare addosso alla moglie al culmine di una lite e di non aver mai usato la mazza da baseball. Un ruolo fondamentale nella vicenda lo avranno i figli che hanno assistito all'ultima furiosa lite in cui stando al capo d'imputazione F.D.R. «avrebbe minacciato di uccidere la moglie, colpendola ad un braccio e pretendendo la consegna di cento euro per l'acquisto di sostanza stupefacente». Ad aggravare la posizione dell'imputato c'è la recidiva specifica e infraquinquennale. (p.c.)
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