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Minacciò la madre con la pistola Processo al via
CASALBORDINO. Un anno fa era stata lei in preda all’angoscia a chiedere aiuto ai carabinieri. Ieri il suo atteggiamento nei confronti del figlio, R.D.S., 32 anni, che il 10 giugno 2012 arrivò a...
CASALBORDINO. Un anno fa era stata lei in preda all’angoscia a chiedere aiuto ai carabinieri. Ieri il suo atteggiamento nei confronti del figlio, R.D.S., 32 anni, che il 10 giugno 2012 arrivò a minacciarla con una pistola, è stato più comprensivo. La gravità del gesto commesso dal figlio resta, ma la donna pare disposta a ritirare la querela e a perdonare.
R.D.S. finì in carcere con l’accusa di tentata estorsione aggravata e porto abusivo di armi. L’uomo, esperto analista di laboratorio e titolare di un centro analisi con la madre, avrebbe minacciato la donna per ottenere l’intestazione del laboratorio. Per spaventarla usò la pistola della madre. L’arma venne trovata dai carabinieri sotto il sedile dell’indagato insieme a 6 cartucce.
«Il biologo non avrebbe mai fatto del male alla madre», dicono da mesi i difensori, gli avvocati Arnaldo Tascione e Giovanni Cerella. In una lunga lettera indirizzata alla donna l'indagato ha spiegato di voler costruire una famiglia tutta sua. Da qui la necessità di avere chiarezza sul futuro del laboratorio. I giudici ieri mattina dopo aver ascoltato le dichiarazioni della donna hanno aggiornato il processo al 19 novembre per sentire l'indagato. (p.c.)
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