Morì schiacciato da un elevatore In tre a processo per l’incidente
Cristian Terilli, 28 anni, lavorava con una ditta esterna di manutenzione straordinaria degli impianti Archiviata la posizione dell’azienda del Ducato: a giudizio per omicidio colposo i titolari dell’operaio
ATESSA. Fu una tragedia che nel reparto lastratura della Sevel quel 3 gennaio 2020 spezzò la vita ad un ragazzo di 28 anni che era intento a lavorare e gettò nel dolore più profondo la sua giovane famiglia, la moglie e i due figli di 2 e 6 anni. Ora per l’incidente sul lavoro in cui Cristian Terilli, di Pignataro Interamna (Frosinone), perse la vita ci sono due rinvii a giudizio e un rito abbreviato. Il giudice per le udienze preliminari del tribunale di Lanciano, Giovanni Nappi, ha concesso il rito abbreviato, fissato al 22 maggio 2023, a Renato Di Carlo, 58 anni, di Cassino, difeso da Giancarlo Visone, del foro di Santa Maria Capua Vetere, mentre al processo che si aprirà il 19 settembre 2023 vanno Pietro Ottavis, 60 anni, di Casale Monferrato, difeso dall’avvocato Giovannandrea Anfora, del foro di Torino, e Giancarlo Torrice, 54 anni, di Cassino, rappresentato da Sandro Salera, del foro di Cassino.
Di Carlo e Torrice, rappresentanti di Sinergia srl, società di cui era dipendente Terilli che, in subappalto, stava effettuando alcuni interventi di manutenzione straordinaria in Sevel su incarico della società Comau di Torino, ed Ottavis, della Comau, sono accusati di concorso in omicidio colposo perché in “cooperazione tra loro con condotte autonome ma convergenti verso il medesimo fine, contribuivano, per colpa consistita in negligenza, imprudenza ed imperizia nonché in violazione delle norme di sicurezza sul lavoro, a determinare la morte di Terilli, operaio Sinergia, deceduto in conseguenza della inidoneità degli apprestamenti di sicurezza posti in essere per il trattenimento in posizione sollevata dei bilancini sotto i quali stava lavorando per installare dei nuovi tiranti”. Per quanto riguarda i vertici Sevel la posizione è stata archiviata durante le indagini preliminari perché la Procura ha accertato la loro estraneità ai fatti.
La tragedia è avvenuta il 3 gennaio 2020. Terilli stava eseguendo un intervento di manutenzione alla Ute (Unità tecnologica elementare) 1, nel reparto Lastratura. Stava sostituendo i tiranti di un elevatore che movimenta le fiancate sinistre del Ducato. Un castelletto di traslazione si è staccato, gli è caduto addosso e lo ha schiacciato. Per la Procura, che si è basata sulle indagini dei carabinieri di Atessa, sono Di Carlo, Ottavis e Torrice a dover rispondere della tragedia per una serie di presunte violazioni in materia di sicurezza sul lavoro. Di Carlo è rappresentante e datore di lavoro della Sinergia e avrebbe omesso di redigere uno specifico documento di valutazione dei rischi connessi ai lavori da eseguire, di fornire adeguati informazioni a Terilli sui rischi della attività da effettuare. Torrice, nominato dalla Sinergia srl, avrebbe omesso di vigilare sull’operato del 28enne. Ottavis, datore di lavoro della Comau, avrebbe omesso di redigere documento valutazione dei rischi connessi ai lavori da eseguire assunti su commissione della Sevel e successivamente subappaltati alla Sinergia. A processo i legali proveranno a smontare le accuse, a precisare le posizioni, ma resta il dolore per la morte sul lavoro di un giovane operaio.
©RIPRODUZIONE RISERVATA
Di Carlo e Torrice, rappresentanti di Sinergia srl, società di cui era dipendente Terilli che, in subappalto, stava effettuando alcuni interventi di manutenzione straordinaria in Sevel su incarico della società Comau di Torino, ed Ottavis, della Comau, sono accusati di concorso in omicidio colposo perché in “cooperazione tra loro con condotte autonome ma convergenti verso il medesimo fine, contribuivano, per colpa consistita in negligenza, imprudenza ed imperizia nonché in violazione delle norme di sicurezza sul lavoro, a determinare la morte di Terilli, operaio Sinergia, deceduto in conseguenza della inidoneità degli apprestamenti di sicurezza posti in essere per il trattenimento in posizione sollevata dei bilancini sotto i quali stava lavorando per installare dei nuovi tiranti”. Per quanto riguarda i vertici Sevel la posizione è stata archiviata durante le indagini preliminari perché la Procura ha accertato la loro estraneità ai fatti.
La tragedia è avvenuta il 3 gennaio 2020. Terilli stava eseguendo un intervento di manutenzione alla Ute (Unità tecnologica elementare) 1, nel reparto Lastratura. Stava sostituendo i tiranti di un elevatore che movimenta le fiancate sinistre del Ducato. Un castelletto di traslazione si è staccato, gli è caduto addosso e lo ha schiacciato. Per la Procura, che si è basata sulle indagini dei carabinieri di Atessa, sono Di Carlo, Ottavis e Torrice a dover rispondere della tragedia per una serie di presunte violazioni in materia di sicurezza sul lavoro. Di Carlo è rappresentante e datore di lavoro della Sinergia e avrebbe omesso di redigere uno specifico documento di valutazione dei rischi connessi ai lavori da eseguire, di fornire adeguati informazioni a Terilli sui rischi della attività da effettuare. Torrice, nominato dalla Sinergia srl, avrebbe omesso di vigilare sull’operato del 28enne. Ottavis, datore di lavoro della Comau, avrebbe omesso di redigere documento valutazione dei rischi connessi ai lavori da eseguire assunti su commissione della Sevel e successivamente subappaltati alla Sinergia. A processo i legali proveranno a smontare le accuse, a precisare le posizioni, ma resta il dolore per la morte sul lavoro di un giovane operaio.
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