Un'ambulanza davanti al Pronto soccorso dell'ospedale di Chieti

CHIETI

Muore dopo un codice verde, 11 indagati 

Paziente di 59 anni in Pronto soccorso per un dolore all’anca: stroncato da un malore improvviso, disposta l’autopsia

CHIETI. Undici persone, tra medici e infermieri dell’ospedale Santissima Annunziata, sono indagate per la morte di un paziente. A.C., teatino di 59 anni, è deceduto all'ospedale clinicizzato dopo che in Pronto soccorso gli era stato assegnato un codice verde per un dolore all’anca. All’improvviso ha accusato un malore, ha perso i sensi e non si è più ripreso. L’uomo aveva avuto problemi di tossicodipendenza.
L’inchiesta, coordinata dal sostituto procuratore di turno Marika Ponziani, è scattata dopo la denuncia presentata dal fratello del paziente. Il fascicolo è stato aperto con l’ipotesi di reato di omicidio colposo: sarà l’autopsia a fare chiarezza. L’invio degli avvisi di garanzia al personale medico e paramedico che ha seguito A.C. è un atto dovuto – in vista di un esame irripetibile come quello dell’autopsia – che permetterà a tutti gli indagati di nominare un proprio consulente.
Al momento, dunque, non è stata accertata alcuna responsabilità medica e non è assolutamente detto che ce ne siano. Il fratello del paziente, assistito dall’avvocato Andrea Buracchio, ha raccontato che la tragedia si è consumata intorno alle 4 di domenica 27 gennaio. Dopo il decesso, il familiare è stato avvisato dall’ospedale. Una volta arrivato al Santissima Annunziata, l’uomo ha appreso che A.C. era giunto in Pronto soccorso nella serata di sabato, in ambulanza, lamentando un forte dolore all’anca. Dopo alcune ore, per cause da accertare, il paziente è morto. I medici hanno provato in tutti i modi a rianimarlo, ma non c’è stato niente da fare. La denuncia è stata presentata mercoledì mattina davanti ai carabinieri della stazione di Chieti principale. A quel punto i funerali sono stati bloccati e i militari dell’Arma, su disposizione della procura, hanno raggiunto l'ospedale per sequestrare la cartella clinica, ovvero l’insieme dei documenti che raccolgono le informazioni sul percorso diagnostico-terapeutico seguito dal paziente. Successivamente sono stati individuati e identificati i medici e gli infermieri che, dal momento dell’arrivo in pronto soccorso fino al decesso, si sono occupati dell’uomo.
I familiari chiedono di accertare se il personale in servizio in ospedale abbia sottovalutato o meno i sintomi accusati da A.C. e, soprattutto, cosa abbia provocato in così breve tempo il peggioramento delle condizioni e poi la morte. L’autopsia verrà eseguita lunedì mattina, all’obitorio dell’ospedale di Chieti, dal medico legale Cristian D’Ovidio. L’esame dovrà anche valutare l’eventuale presenza di patologie pregresse o di altre cause che possano aver portato al decesso improvviso.

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