San Salvo

Muore per annegamento 2 ore dopo un incidente

SAN SALVO. A trovarlo rannicchiato sulla battigia della marina è stata una comitiva di giovani di Pescolanciano, in vacanza sulla riviera vastese. John Fredy Mecoli, 30 anni, operaio della Sevel di...

SAN SALVO. A trovarlo rannicchiato sulla battigia della marina è stata una comitiva di giovani di Pescolanciano, in vacanza sulla riviera vastese. John Fredy Mecoli, 30 anni, operaio della Sevel di Atessa di origine colombiana, è morto per annegamento. A stabilirlo è stata la perizia del medico legale della Asl Chieti-Lanciano-Vasto, Raffaele Ciccarese. La formula usata dalla polizia è “annegamento esente da qualsiasi forma di violenza”. Ma ai familiari del giovane (adottato più di venti anni fa con una sorella più piccola) non basta. Chiedono di sapere perché il loro caro non c’è più.

Su quel corpo restituito dal mare non sono state trovate tracce di violenza. Sarà l’autopsia disposta dal sostituto procuratore, Enrica Medori, a fare chiarezza su quella morte arrivata a distanza di due ore da un incidente stradale del quale il giovane è stato protagonista. Mecoli, alla guida di una Fiat Grande Punto, all’altezza del circolo tennis Poseidon di San Salvo marina, si è scontrato frontalmente con un’Audi A3 guidata da D.N.D., coetaneo di San Salvo. Sul posto per i rilievi sono arrivati gli agenti della polizia stradale coordinati dall’ispettore Carmine Pontassuglia e il 118. D.N.D. è stato trasferito all’ospedale San Pio a causa di un trauma facciale e per le lesioni riportate a un occhio (l0automobilista successivamente è stato trasferito al Renzetti di Lanciano). Mecoli si è invece allontanato dal luogo dell’incidente facendo perdere le proprie tracce. Nessuno ha visto la direzione presa dal giovane.

Forse l’operaio stava già male. È stato ritrovato alle cinque sulla riva del mare. «Purtroppo morto», dice la polizia che indaga sul giallo. «Potrebbe essere caduto in acqua per un malore (qualcuno ipotizza una emorragia interna, ndc) o essersi gettato in mare», affermano gli investigatori. Non appena la comitiva di turisti ha dato l’allarme sul posto sono arrivati il dirigente del commissariato, Cesare Ciammaichella, il sostituto procuratore Medori, il comandante della polizia municipale, Saverio Di Fiore, e il sindaco, Tiziana Magnacca. È toccato a una sorella della vittima fare il riconoscimento della salma.

I genitori del giovane, noti commercianti di San Salvo, sconvolti dal dolore, non ce l’hanno fatta. La salma è stata trasferita in tarda mattinata all’obitorio del cimitero per la perizia autoptica. Nel frattempo gli investigatori stanno cercando di ricostruire le ultime ore di vita di John Mecoli attraverso le testimonianze di amici e conoscenti. (p.c.)

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