Muore tre settimane dopo l’incidente
San Salvo, operaio Sevel dimesso dall’ospedale ai primi di marzo: domenica il malore fatale. Le figlie chiedono l’autopsia
SAN SALVO. Protagonista lo scorso 10 febbraio di un incidente stradale sulla Statale 16, in località San Tommaso, a Vasto marina, all’inizio di marzo era stato dimesso dopo tre settimane di ricovero in ospedale. «Sembrava stesse bene», si rimmaricano gli amici. Purtroppo Elio Sacchetti, 60 anni, di San Salvo, operaio della Sevel, si è spento ieri mattina dopo 7 ore di agonia. Domenica sera mentre era a casa con i familiari è stato colpito da un malore. Inutile l’intervento del 118 e la corsa verso l’ospedale San Pio. Le due figlie dell’uomo, sono disperate. Non si rassegnano e si sono rivolte a un legale invocando chiarezza sulla morte del padre. «Vogliono sapere perché il padre non c’è più», dice l’avvocato Carmine Petrucci che le rappresenta. L’avvocato ha chiesto alla Procura di Vasto l’autorizzazione all’autopsia. La salma di Sacchetti è stata ricomposta nell’obitorio del nosocomio vastese in attesa delle decisioni della magistratura.
L’incidente. Il dramma della famiglia Sacchetti è iniziato il 10 febbraio. Quel giorno l’uomo al volante di una Fiat Tipo avrebbe tamponato un furgone Citroen Berlingo all’altezza dell’hotel Vittoria, sbandando e finendo poi contro una Lancia Musa. Le vetture si accartocciarono. Le condizioni del conducente della Tipo furono quelle che destarono subito preoccupazione perché il sessantenne nell’urto aveva battuto violentemente la testa e perso molto sangue. Rianimato e trasportato in ospedale, il ferito fu sottoposto ad accurati accertamenti che tranquillizzarono i familiari. La degenza di Sacchetti in ospedale è durata tre settimane. Quando agli inizi di marzo è stato dimesso sembrava perfettamente ristabilito.
Il malore letale e l’inchiesta. Domenica sera poco dopo le 23 il sessantenne ha cominciato a stare male. I familiari preoccupati hanno chiamato il 118. Ogni soccorso è stato vano. Il cuore di Sacchetti si è fermato per sempre ieri mattina alle 6,30 facendo sprofondare nel dolore parenti e amici. E ora le figlie dell’operaio vogliono sapere perché il loro papà non c’è più. «Ho presentato questa mattina (ieri per chi legge, ndc) alla Procura di Vasto la richiesta di autopsia», conferma l’avvocato Petrucci. I funerali dell'operaio sono stati quindi rinviati. Qualora la magistratura dovesse accogliere la richiesta è probabile che l’esame medico legale venga eseguito entro oggi. «È evidente che niente e nessuno potrà restituire il sessantenne alla famiglia. Ma la richiesta di chiarezza dei familiari è legittima», rimarca l’avvocato della famiglia Sacchetti.
Paola Calvano
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