Musicista scomparsa a Vasto, lettera degli alunni su Fb: "Maestra Ele torna da noi"
Numerosi messaggi per Eleonora Gizzi anche dal Comasco dove aveva insegnato. Manifesti comparsi in Inghilterra. Ricerche di notte della Legione D’Avalos
VASTO. «Maestra Ele torna. Saretta ti sta aspettando». É lo struggente appello lanciato dalla mamma di uno dei bimbi del Nido la Mimosa di Pescara in cui Eleonora Gizzi, 34 anni, di Vasto, lavorava prima di sparire. La sua grande sensibilità riusciva a catturare il cuore dei piccini che ora sentono tanto la sua mancanza. E non solo loro. Sulla pagina Facebook “Tutti insieme per ritrovare Eleonora", gli appelli si susseguono.
La notizia della sua scomparsa è arrivata anche nel Nord Italia, dove Eleonora ha abitato per qualche tempo. I volontari l'hanno cercata in particolare ad Olginate, un centro del Comasco a cui la donna era rimasta particolarmente affezionata. Chi ha avuto modo di conoscerla a Olginate è rimasto stupito dalla sua scomparsa.
«Eleonora quando abitavi ad Olginate andavi a scuola con nostra figlia Laura», scrive P.M. L'uomo subito dopo aggiunge. «Ci piacerebbe rivederti«. Ed è lo stesso desiderio degli amici che Eleonora aveva in Gran Bretagna.
I manifesti con la sua foto e la scritta “Missing" sono comparsi anche nel Regno Unito. Chissà che non arrivino proprio da Londra notizie positive.
I volontari della Legione D'Avalos hanno fatto anche ricerche notturne. Eleonora potrebbe nascondersi di giorno e uscire all'imbrunire. Ma della donna non c'è traccia.
E neppure nel Medio e Alto Vastese dove da dieci giorni la cercano i volontari dei vari gruppi della protezione civile coordinati dalla Prefettura. Ieri pomeriggio un elicottero ha sorvolato a lungo la fascia collinare fra Vasto e San Salvo dove Eleonora è stata vista per l'ultima volta. Con il passare delle ore prende corpo l'idea che la giovane donna possa aver raggiunto la stazione ferroviaria per prendere un treno e lasciare Vasto e l'Abruzzo. Forse non era sola.
Di sicuro qualcuno deve averla aiutata a trovare un rifugio, del cibo e dei vestiti.Tutto nuovo. Perché Eleonora ha lasciato tutti i suoi effetti personali, cellulare compreso. In parte nella casa dei genitori, in parte nella sua nuova casa di Pescara.
Ieri i familiari e gli investigatori hanno compiuto un nuovo sopralluogo nell'appartamento.
L'auto di Eleonora, una Suzuki Vitara di colore bianca è ancora parcheggiata davanti alla sua casa. Neppure il conto in banca è stato toccato. L'attività investigativa della polizia non esclude nessuna pista, neppure quella di un ricovero in qualche struttura sanitaria. Le foto della donna saranno quindi distribuite a ospedali e istituti.
«Eleonora non voleva dare fastidio a nessuno», hanno spiegato i genitori qualche giorno fa. Una caratteristica importante del carattere di Eleonora.
L'educatrice voleva assistere e aiutare chi era in difficoltà. Lo ha fatto tante volte. Non voleva però essere di peso a nessuno, né compatita. Ha forse scoperto di essere malata ed ha deciso di farsi curare senza creare preoccupazione ai genitori?
É una delle tante domande che gli investigatori si pongono. Domande che rimangono tuttavia desolatamente senza risposta. Le ricerche non si fermano e proseguono spalmandosi anche agli istituti religiosi, i centri di accoglienza e i campi di accoglienza degli immigrati.
Paola Calvano
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