Nave affondata al Giglio, l'abbraccio di Roccascalegna alla famiglia di naufraghi ancora sotto choc

Maria Gina e Raffaele: era la nostra prima crociera con i bambini

LANCIANO. Sale a otto il numero dei naufraghi frentani presenti sulla Costa Concordia. C'erano i due parrucchieri che dovevano prendere parte al reality di Sky "Professione Lookmaker", uno come concorrente e l'altra come insegnante, Silvio Luciani e Alessia Balducci, il marito di quest'ultima, Maurizio Pellegrini e Michele C., cuoco di Frisa a bordo della nave. Oltre a loro il Centro ha rintracciato una famiglia di quattro componenti che si era regalata la prima crociera della vita. Si tratta di Maria Gina Zinni, suo marito Raffaele Travaglini e i due bambini della coppia, due gemelli di 9 anni, tutti residenti a Roccascalegna. Tutti hanno passato la notte di ieri a casa, confortati dall'affetto di famigliari e amici, ma ancora scossi dalla terribile avventura.

I racconti.
Silvio: «Ero a cena, vestito leggero perché a bordo faceva un gran caldo», racconta l'hair stylist lancianese, «già dalle prime ore di navigazione mi era sembrato che la nave oscillasse, poi, poco dopo le 21,30, quando non c'era stato servito nemmeno l'antipasto, abbiamo sentito il boato. Cadeva tutto a terra, piatti, bicchieri, le persone scivolavano da una parte all'altra e da subito si è diffuso il panico». Alessia: «Sono andata, e neanch'io so come, direttamente verso l'uscita giusta», spiega la professionista che avrebbe dovuto insegnare tecnica del colore ai concorrenti del reality, «abbiamo assistito all'inferno: tutti si calpestavano, c'era chi inveiva, chi sveniva e non veniva soccorso, chi cadeva, chi si accapigliava. Una grande prova di coraggio è stata data dal personale filippino: sono stati svelti, solidali con tutti e i migliori in assoluto».

La paura.
«Io e mio marito ci siamo tenuti sempre per mano», racconta ancora Alessia, 37 anni, «pensavamo ai nostri due bambini a casa e cercavamo di rincuorare come meglio potevamo quelli che piangevano accanto a noi. Mi sono sentita al sicuro quando la scialuppa ha toccato l'acqua, dopo che ci avevano fatti scendere una prima volta e poi accalcati come sardine: ci siamo girati e abbiamo visto il disastro».

I bambini.
«Al solo pensiero mi viene da piangere», racconta Raffale, padre dei due gemelli, «i miei figli mi dicevano che non volevano morire e mi chiedevano se fosse doloroso morire affogati. Appena a casa li abbiamo fatti dormire con noi, hanno ancora paura, ma al rientro hanno trovato tanti amici e compagni di scuola ad aspettarli: sono stati tutti in casa con noi fino a tardi».

Il cuoco.
«Ho passato la prima notte su un bus aperto», racconta Michele, cuoco di Villa Santa Maria residente a Frisa e al suo primo imbarco, «appena ho potuto, dopo che a più riprese il giorno dopo mi hanno chiesto il nome e la provenienza, ho chiesto di tornare a casa. Lì mi hanno preparato i piatti che amo di più, ma mi sarebbe bastato anche un brodino».

I salvagenti.
Silvio, Alessia e Raffaele ricordano distintamente la lotta forsennata di tutti per accaparrarsi giubbotti e salvagenti, Michele, invece, che lavorava a bordo, sapeva che ci sono armadietti vicino ad ogni scialuppa: ha preso uno di quelli ed è salito sulla sua scialuppa sul ponte 4.

La crociera regalo.
Maria Gina e Raffaele si erano regalati la loro prima crociera per i rispettivi compleanni, 38 anni per lei e 40 per lui. Non potevano darsi pace di essere a un passo dal perdere tutta la loro famiglia.

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