Le nozze di Umberto E Manuela
Nel duomo di Napoli il sì del sindaco di Chieti alla sua vigilessa
Alla cerimonia la giunta e il presidente del consiglio comunale. Fino al 10 giugno è il vice Giampietro a reggere l’amministrazione
CHIETI. Nonostante l’abitudine a calcare la scena politica, così come quella dell’avvocatura, il sindaco Umberto Di Primio è apparso emozionato nel pronunciare il suo primo sì in chiesa al cospetto di una altrettanto emozionata Manuela Diodato, vigile urbano in forza alla polizia municipale teatina.
Iniziato con 20 minuti di ritardo, ma non per indecisione degli sposi quanto per difficoltà logistiche, il matrimonio napoletano del primo cittadino di Chieti è stato celebrato dal sacerdote teatino don Massimo e dal parroco dello splendido duomo della città.
La decisione di andare a Napoli è stata della sposa, particolarmente devota a San Gennaro. Lei, in abito lungo bianco-panna, è arriva al braccio del papà Fausto. Lui, in abito scuro, senza occhiali, sostituiti da lenti a contatto, al braccio della madre Celestina. I testimoni erano il fratello della sposa e la sorella dello sposo. C’erano anche due specialissime damigelle d’onore, completamente in bianco: le figlie di lei e di lui. Tra gli invitati c’erano il presidente del consiglio comunale e l’intera giunta che si è prestata anche a leggere i brani in chiesa. Le letture sono state lette, infatti, dagli assessori Valentina Luise, Emilia De Matteo, Raffaele Di Felice e Mario Colantonio.
Pronunciato il sì, c’è stato il tradizionale lancio del riso sugli scaloni del duomo e poi tutti al Belvedere Carafa, dimora patrizia sul Vomero, dove si è svolto il ricevimento di nozze.
La coppia rimarrà lontano dal Comune sino al 10 giugno. Nel frattempo le funzioni del sindaco saranno svolte dal vice sindaco, Giuseppe Giampietro. (a.i.)
Iniziato con 20 minuti di ritardo, ma non per indecisione degli sposi quanto per difficoltà logistiche, il matrimonio napoletano del primo cittadino di Chieti è stato celebrato dal sacerdote teatino don Massimo e dal parroco dello splendido duomo della città.
La decisione di andare a Napoli è stata della sposa, particolarmente devota a San Gennaro. Lei, in abito lungo bianco-panna, è arriva al braccio del papà Fausto. Lui, in abito scuro, senza occhiali, sostituiti da lenti a contatto, al braccio della madre Celestina. I testimoni erano il fratello della sposa e la sorella dello sposo. C’erano anche due specialissime damigelle d’onore, completamente in bianco: le figlie di lei e di lui. Tra gli invitati c’erano il presidente del consiglio comunale e l’intera giunta che si è prestata anche a leggere i brani in chiesa. Le letture sono state lette, infatti, dagli assessori Valentina Luise, Emilia De Matteo, Raffaele Di Felice e Mario Colantonio.
Pronunciato il sì, c’è stato il tradizionale lancio del riso sugli scaloni del duomo e poi tutti al Belvedere Carafa, dimora patrizia sul Vomero, dove si è svolto il ricevimento di nozze.
La coppia rimarrà lontano dal Comune sino al 10 giugno. Nel frattempo le funzioni del sindaco saranno svolte dal vice sindaco, Giuseppe Giampietro. (a.i.)