tragedia sfiorata
Neonato rischia di morire soffocato a Fossacesia
La Croce Gialla salva un bimbo di 15 giorni in culla, l’unica ambulanza del 118 era impegnata in un altro intervento
FOSSACESIA. Una chiamata disperata al 118: «correte mio figlio sta soffocando. Ha 15 giorni. E’ cianotico». Sono le 19 di sabato quando arriva la disperata telefonata nella centrale operativa del 118 di Chieti. Scatta il codice rosso. Si mette in moto la macchina dei soccorsi. Ma questa macchina si “inceppa” alla prima chiamata. Il bimbo rischia di morire. Come di sovente accade la prima, e unica, unità di soccorso118 di Lanciano è fuori per un altro intervento. Toccherebbe al 118 di Casoli e di Atessa, intervenire ma arriverebbero a Fossacesia troppo tardi. Così si attiva la Croce Gialla. Che arriva a Fossacesia, in contrada Porcari, in pochissimi minuti.
«Credo di aver volato» racconta Nicola Sciulli che assieme a Jessica Marino e Lorenzo Fulgente ha soccorso il neonato «i genitori erano in casa impietriti davanti al bimbo nella culla. Sebastian era cianotico,aveva il rigurgito di latte nella bocca, nel naso. Abbiamo subito provveduto a disostruire le vie respiratorie. Che è il primo step della Paediatric Basic Life Support (Pbls) la procedura di soccorso neonatale che serve per prevenire il danno “anossico -cerebrale” favorendo la ripresa spontanea della circolazione sanguigna e della respirazione nei casi di arresto cardio-circolatorio.
Fortunatamente il neonato non era in arresto cardiaco e quindi è bastato solo liberare le vie aree prendendolo in braccio, battendogli dei colpetti sulla schiena, schiudendo il naso per farlo riprendere a respirare. Faceva ovviamente fatica e infatti una volta arrivati all’ospedale Renzetti è stato ricoverato in pediatria». In pratica i genitori dopo aver dato il latte a Sebastian, il loro primo figlio, lo avrebbero messo a dormire. Il rigurgito è stato inevitabile. Ma alla vista del latte che usciva dalla bocca, dal naso, della pelle delle labbra e del viso che diventavano bluastre e dalla difficoltà nel respirare non hanno avuto la prontezza di prenderlo in braccio, ma lo hanno lasciato nella culla. Hanno però subito chiamato il 118. E per loro fortuna i due a autisti-soccorritori e il volontario della cooperativa Croce Gialla erano appena rientrati a Lanciano e hanno potuto salvare la vita al neonato.