New Trade resta chiusa chiamati i carabinieri

Gissi, 32 lavoratori hanno atteso invano la riapertura della fabbrica dopo le feste D’Amico (Pd): vicenda lacerante. Argirò (Pdl): la Wollo spieghi cosa succede

GISSI. Il cartello affisso sulla bacheca aziendale non lasciava ombra di dubbio. La riapertura della fabbrica era prevista per ieri mattina. Non è stato così. I cancelli della New Trade, in Val Sinello, sono rimasti chiusi lasciando fuori i 32 lavoratori arrivati in fabbrica. Inevitabilmente sono seguiti momenti di tensione ed esasperazione.

«Siamo sconcertati», è stato il commento dei rappresentanti sindacali che hanno immediatamente messo al corrente dell'accaduto la Regione e il ministero del lavoro. Gli stessi sindacati hanno chiamato anche i carabinieri affinchè venisse certificata la presenza dei dipendenti sul posto di lavoro.

«Non è giusto che 32 persone che hanno sofferto per due anni le vicissitudini della Golden Lady, vengano illuse in questo modo. I lavoratori nè sono stati pagati (aspettano infatti tre mensilità e la tredicesima, ndc), nè sono stati messi in mobilità. È assurdo. Se i titolari vogliono andare via devono dirlo chiaramente», ha protestato Giuseppe Rucci, della Cgil.

Sconcertato anche il sindaco di Gissi, Nicola Marisi. Il primo cittadino aveva chiesto già qualche giorno fa un incontro ai titolari della New Trade senza ricevere risposta. Ieri, d’accordo con i sindacati, ha organizzato una nuovo riunione in municipio che si è tenuta in serata.

Il tam tam dell'odissesa vissuta in Val Sinello dagli ex dipendenti Golden Lady è arrivato anche in Provincia. «È lacerante quanto sta accadendo. Troppi gli intoppi, troppe le rassicurazioni poi smentite dai fatti. Il presidente Enrico Di Giuseppantonio è in silenzio stampa», scrive in una nota il capogruppo provinciale del Pd, Camillo D’Amico, stigmatizzando il comportamento del presidente e della maggioranza di centrodestra. «Il centrosinistra sta cercando di aiutare la New Trade a trovare una soluzione al problema che è all’origine della travagliata vicenda: la mancata autorizzazione alla richiesta di fidejussione da parte della Regione. Abbiamo coinvolto il senatore Giovanni Legnini e dialogato con il ministro Elsa Fornero allo scopo di superare le resistenze sull’utilizzo dei fondi destinati alla cassa integrazione straordinaria per la formazione on the job. Nei prossimi giorni», annuncia D’Amico, «è in programma un incontro al ministero del lavoro per chiarire la questione».

Ma sia la Provincia e sia la Regione respingono le critiche al mittente. «Non solo è stato fatto tutto il possibile per aiutare i lavoratori, quello che sta accadendo dimostra che la Regione ha fatto bene a essere fino ad oggi così severa nella concessione della polizza fidejussoria», rimarca Nicola Argirò, presidente della Commissione industria della Regione. «Va anche chiarito una volta per tutte che la scelta della New Trade è stata fatta su richiesta della Golden Lady dalla Wollo. A questo punto è la Wollo che si era fatta garante sull’intervento di riconversione, a dover spiegare ora ai lavoratori cosa sta accadendo. Per quanto mi riguarda sono il primo a essere dispiaciuto per i lavoratori e a chiedere che venga convocato con urgenza a Roma un incontro chiarificatore al quale, per il bene delle maestranze, i politici abruzzesi dovrebbero presentarsi compatti», puntualizza Argirò. (p.c.)

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