«Niente Festa? Città povera»

Si contano i mancati incassi dal trasloco della kermesse a Rimini

VASTO. «Il trasloco della quinta edizione della Festa nazionale dell'Italia dei Valori da Vasto a Rimini non è un addio, ma solo un arrivederci». Il consigliere regionale Paolo Palomba cerca di consolare amministratori, operatori economici e cittadini. Non ci riesce. Il trasferimento sulla costa romagnola della manifestazione politica per Vasto, l'Abruzzo e il Molise si traduce in una considerevole perdita economica.

Il Vastese, soffocato dalla morsa della crisi, perde una importante occasione di rilancio. Migliaia di bandiere, gagliardetti e vessilli fabbricati a San Salvo, oltre tremila prenotazioni negli alberghi del Vastese e del Molise, bar, pizzerie e locali del centro storico presi d'assalto dai delegati e dagli illustri ospiti. Tutto questo quest'anno non ci sarà.

Le offerte degli albergatori non sono bastate a riportare in città l'assemblea programmatica dei dipietristi. «La decisione seppure presa a malincuore, si è resa necessaria per il protrarsi dei congressi regionali che hanno fatto slittare l'appuntamento al 14 ottobre. In quel periodo dell'anno non è possibile individuare a Vasto una location idonea ad ospitare oltre 4mila delegati ed altrettante persone al seguito», insiste Palomba.

Una motivazione che giustifica il trasferimento ma non consola gli operatori rimasti a bocca asciutta. Basta scorrere il listino prezzi delle strutture ricettive del 2009 per comprendere il danno economico provocato dall'annullamento della manifestazione in città: due notti con colazione e cena 106 euro, 184 euro per tre giorni. Offerte per gli under 30 con soluzioni in doppia, tripla e quadrupla da 130 euro ad un massimo di 325 euro. Le prenotazioni under 30 lo scorso anno furono 300. Circa tremila le altre.

Negli alberghi della riviera inseriti nel circuito della manifestazione pernottarono circa 2mila clienti. I congressisti pranzarono in una ventina di ristoranti convenzionati. La presenza media giornaliera nei locali del centro storico fu di 1.500 persone.  Dopo quattro anni di attesa Rimini, candidata ad ospitare la kermesse già nel 2006 con Sorrento e Taormina, è riuscita a spuntarla.

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