consorzio bonifica sud
Niente stipendi da sette mesi: sit-in dei dipendenti
VASTO. Sette mesi senza stipendio e attività paralizzate. Stanchi di aspettare una risposta dalla Regione e dalla presidenza del Consorzio, i rappresentati sindacali di Fai-Cisl, Flai -Cgil e Filbi-U...
VASTO. Sette mesi senza stipendio e attività paralizzate. Stanchi di aspettare una risposta dalla Regione e dalla presidenza del Consorzio, i rappresentati sindacali di Fai-Cisl, Flai -Cgil e Filbi-Uil del Consorzio di bonifica sud hanno deciso di presidiare la sede dell’ente.
I lavoratori del Consorzio come quelli della ex Golden Lady. La protesta è stata annunciata venerdì e ribadita ieri mattina. Il presidio permanente comincerà domani e andrà avanti fino a quando non arriveranno risposte concrete su come e quando sarà superato il difficile momento. La decisione è stata presa al termine dell’assemblea organizzata per decidere le azioni sindacali da mettere in atto per risolvere la precaria situazione del personale. Sette mesi senza stipendio non sono pochi. Le famiglie sono esasperate. «Non si può vivere senza stipendio», dicono. «La situazione è talmente critica da rendere difficile se non impossibile il normale svolgimento delle attività consortili. Non solo le funzioni legate allo sviluppo dell’agricoltura e alla tutela del territorio, ma anche la manutenzione e funzionamento della diga di Chiauci», rimarcano in una nota le Rsa regionali e aziendali.
I sindacati non nascondono di essere preoccupati e amareggiati. L’incontro con il prefetto Fulvio Rocco De Marinis non ha sortito l’effetto sperato. «Eppure in quella sede l’assessore regionale all’agricoltura, Mauro Febbo, aveva preso impegni ben precisi: la concessione da parte della Regione di un fidejussione in favore del Consorzio. Dalle rassicurazioni siamo passati al silenzio assordante di Febbo», segnalano i sindacati.
I lavoratori sono sconcertati. Le attività dell’ente sono paralizzate e questo non può certo portare beneficio nè al territorio nè alle famiglie dei dipendenti. Una vicenda che ricorda molto le vicissitudini dei dipendenti del Cotir, il Consorzio per le tecniche irrigue di contrada Zimarino. I sindacati stigmatizzano il comportamento della Regione. «Sapeva quello che stava e sta accadendo ma non ha fatto nulla. Questo fa pensare che non sia riuscita a trovare una soluzione nè a individuare in prospettiva la panacea per consentire la continuità delle funzioni consortili», affermano Cgil,Cisl e Uil. Di qui la scelta di allestire un presidio di protesta.(p.c.)
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