Nuova giunta, fumata nera
Decisione rinviata. Febbo: non abbiamo problemi.
CHIETI. Il vertice del Pdl convocato a Pescara non scioglie i nodi della giunta provinciale di Chieti. A un mese dalle elezioni che hanno consegnato al primo turno la vittoria al presidente dell’Udc, Enrico Di Giuseppantonio, l’esecutivo di centrodestra resta un cantiere aperto. Di sicuro c’è solo la data del consiglio provinciale, annunciata per martedì 14 luglio. «Quel giorno, ci presenteremo all’assembla con la squadra fatta. Su questo non c’è alcun dubbio» afferma il neopresidente che ieri non ha partecipato alla riunione indetta nel capoluogo adriatico dai coordinatori del partito di maggioranza: il senatore Fabrizio Di Stefano con l’assessore regionale all’agricoltura, Mauro Febbo e il referente dell’ala forzista, Daniele Toto.
«Io continuerò le consultazioni oggi e domani», spiega Di Giuseppantonio, «sono sicuro che nei primi giorni della prossima settimana, martedì o al massimo mercoledì, la questione della giunta sarà chiarita». Da definire, a quanto sembra, non è tanto l’organigramma degli assessori, quanto il più complessivo assetto che la nuova amministrazione vorrà darsi nella guida degli organismi strumentali, Alesa e società Ops in primis, oltre alle indicazioni sui dirigenti dell’apparato. Manuale Cencelli alla mano, il confronto procede con il bilancino della rappresentatività territoriale, dei consensi raccolti e dei contrappesi tra le diverse anime della coalizione.
«Il manuale Cencelli», conferma Febbo, «è l’unico strumento affidabile per definire queste cose, non ne conosco altri. In ogni caso, gran parte del lavoro è stato fatto. All’80 per cento la giunta è delineata». Si confermano nelle posizioni «sicure» gli eletti più votati: da Daniele D’Amario di Francavilla a Eugenio Caporrella di Lanciano, con l’ortonese Remo Di Martino, il sindaco di Fara San Martino Antonio Tavani, il rappresentante dei collegi di Vasto-San Salvo Tonino Marcello, l’emergente Silvio Tavoletta e il sindaco di Bucchianico Mario Di Paolo. Per le donne, nel ruolo di favorita si consolida la teatina Gianfranca Mancini ai danni dell’altra rappresentante «rosa» di Chieti, Carla Di Biase.
«Che è giovane, e merita certamente un ruolo di primo piano» precisa Febbo. Più complicata la situazione degli aspiranti delle liste minori, con diversi candidati - Campitelli, Petrucci, Scopino e Argentieri - pronti a rilevare le presidenza o la vicepresidenza dell’assemblea nel caso non riuscissero a conquistare un posto in giunta. «C’è solo bisogno di un momento di riflessione», assicura Febbo, «non abbiamo problemi».
«Io continuerò le consultazioni oggi e domani», spiega Di Giuseppantonio, «sono sicuro che nei primi giorni della prossima settimana, martedì o al massimo mercoledì, la questione della giunta sarà chiarita». Da definire, a quanto sembra, non è tanto l’organigramma degli assessori, quanto il più complessivo assetto che la nuova amministrazione vorrà darsi nella guida degli organismi strumentali, Alesa e società Ops in primis, oltre alle indicazioni sui dirigenti dell’apparato. Manuale Cencelli alla mano, il confronto procede con il bilancino della rappresentatività territoriale, dei consensi raccolti e dei contrappesi tra le diverse anime della coalizione.
«Il manuale Cencelli», conferma Febbo, «è l’unico strumento affidabile per definire queste cose, non ne conosco altri. In ogni caso, gran parte del lavoro è stato fatto. All’80 per cento la giunta è delineata». Si confermano nelle posizioni «sicure» gli eletti più votati: da Daniele D’Amario di Francavilla a Eugenio Caporrella di Lanciano, con l’ortonese Remo Di Martino, il sindaco di Fara San Martino Antonio Tavani, il rappresentante dei collegi di Vasto-San Salvo Tonino Marcello, l’emergente Silvio Tavoletta e il sindaco di Bucchianico Mario Di Paolo. Per le donne, nel ruolo di favorita si consolida la teatina Gianfranca Mancini ai danni dell’altra rappresentante «rosa» di Chieti, Carla Di Biase.
«Che è giovane, e merita certamente un ruolo di primo piano» precisa Febbo. Più complicata la situazione degli aspiranti delle liste minori, con diversi candidati - Campitelli, Petrucci, Scopino e Argentieri - pronti a rilevare le presidenza o la vicepresidenza dell’assemblea nel caso non riuscissero a conquistare un posto in giunta. «C’è solo bisogno di un momento di riflessione», assicura Febbo, «non abbiamo problemi».