Nuova giunta, giochi aperti
Un altro rinvio per l’annuncio. Febbo: il Pdl è a posto.
CHIETI. «Giunta provinciale fatta». Ma l’annuncio ufficiale viene rinviato dall’inizio della settimana: prima martedì, quindi giovedì, poi oggi, venerdì, indicati di volta in volta come giorni utili per chiudere una partita politica cominciata ben oltre un mese fa. Eppure, la presentazione ufficiale degli assessori che saranno chiamati a formare la squadra del neo-presidente Enrico Di Giuseppantonio slitta ancora una volta: domani, sabato, potrebbe essere la data giusta, a 48 ore dal primo consiglio provinciale convocato per martedì 14 luglio. Ma non è detto. In politica, si sa, anche poche ore sono sufficienti a ribaltare equilibri faticosamente raggiunti. Ieri, intanto, si sono riuniti in Provincia i vertici del Pdl per l’incontro preconsiliare in cui è stato dibattuto l’organigramma amministrativo (nuova giunta e nomine negli enti strumentali).
Perentorio l’assessore regionale all’agricoltura, Mauro Febbo, coordinatore provinciale del nuovo partito del centrodestra. «Per quanto riguarda il Pdl», dice, «è già tutto deciso da giorni. Le indicazioni dei nomi al presidente Di Giuseppantonio sono chiare. Chi sono gli assessori? Lo diremo sabato». Nel centrodestra vige la consegna del silenzio nonostante i nomi dei papabili si conoscano da settimane ormai. Il definitivo assetto della nuova giunta dovrebbe prevedere una ripartizione di sette assessori al Pdl più il presidente dell’assemblea provinciale, mentre i restanti tre delegati verranno scelti tra i partiti minori della coalizione: in lizza ci sono Nico Campitelli dell’Udc di Lanciano, Angelo Argentieri, ex sindaco di Furci e Mauro Petrucci, sindaco di Ripa Teatina. Ma sono davvero gli alleati minori a chiedere maggiore visibilità, o c’è dell’altro? Per esempio, si dice che Vasto rumoreggia.
La città adriatica si sente poco rappresentata, non è così? «Ripeto, per quanto ci riguarda, è tutto definito» afferma Febbo «non so degli altri partiti. Io mi occupo del mio. Non mi risulta che vi siano problemi a Vasto». Altri mugugni si registrano a Ortona. La candidatura dell’avvocato Remo Di Martino non sembra del tutto assestata. Ma sono soprattutto le divaricazioni tra le due anime del Pdl a innescare conflitti: la quota di An, molto solida e combattiva a Chieti, e quella forzista, con il referente Daniele Toto, parlamentare troppo lontano dagli umori profondi del colle. Febbo smonta anche questa ipotesi e spiega che l’ultimo rinvio per la presentazione della giunta è dovuto semplicemente a un suo impegno personale.
Perentorio l’assessore regionale all’agricoltura, Mauro Febbo, coordinatore provinciale del nuovo partito del centrodestra. «Per quanto riguarda il Pdl», dice, «è già tutto deciso da giorni. Le indicazioni dei nomi al presidente Di Giuseppantonio sono chiare. Chi sono gli assessori? Lo diremo sabato». Nel centrodestra vige la consegna del silenzio nonostante i nomi dei papabili si conoscano da settimane ormai. Il definitivo assetto della nuova giunta dovrebbe prevedere una ripartizione di sette assessori al Pdl più il presidente dell’assemblea provinciale, mentre i restanti tre delegati verranno scelti tra i partiti minori della coalizione: in lizza ci sono Nico Campitelli dell’Udc di Lanciano, Angelo Argentieri, ex sindaco di Furci e Mauro Petrucci, sindaco di Ripa Teatina. Ma sono davvero gli alleati minori a chiedere maggiore visibilità, o c’è dell’altro? Per esempio, si dice che Vasto rumoreggia.
La città adriatica si sente poco rappresentata, non è così? «Ripeto, per quanto ci riguarda, è tutto definito» afferma Febbo «non so degli altri partiti. Io mi occupo del mio. Non mi risulta che vi siano problemi a Vasto». Altri mugugni si registrano a Ortona. La candidatura dell’avvocato Remo Di Martino non sembra del tutto assestata. Ma sono soprattutto le divaricazioni tra le due anime del Pdl a innescare conflitti: la quota di An, molto solida e combattiva a Chieti, e quella forzista, con il referente Daniele Toto, parlamentare troppo lontano dagli umori profondi del colle. Febbo smonta anche questa ipotesi e spiega che l’ultimo rinvio per la presentazione della giunta è dovuto semplicemente a un suo impegno personale.