l’omicidio di san salvo
Nuove verifiche su Pagano: scelti altri due periti
SAN SALVO. Saranno il professore Felice Carabellese, docente di Criminologia dell’Università di Bari, e la collega Donatella La Tegola, ad eseguire insieme al medico legale Cristian D’Ovidio e al...
SAN SALVO. Saranno il professore Felice Carabellese, docente di Criminologia dell’Università di Bari, e la collega Donatella La Tegola, ad eseguire insieme al medico legale Cristian D’Ovidio e al professore Massimo Di Giannantonio, la nuova perizia medico-psichiatrica su Vito Pagano, 28 anni, il giovane di San Salvo accusato dell’uccisione di Albina Paganelli, 68 anni. I primi due consulenti sostituiscono il professore Vincenzo Vecchioni e il docente Stefano Ferracuti, impegnati in altre attività e per questo impossibilitati a eseguire il nuovo esame. L’incarico a Carabellese e La Tegola (periti della difesa) sarà conferito l’11 giugno prossimo.
La famiglia della vittima, rappresentata dagli avvocati Antonello e Giovanni Cerella, ha riconfermato gli stessi esperti della precedente perizia. L’avvocato Marisa Berarducci, legale di G.G., uno dei due giovani calunniato da Pagano condivide gli stessi criminologi della famiglia Paganelli. Gli avvocati Chierchia e Piserchia, legali del romeno accusato ingiustamente da Pagano, renderanno noti i nominativi dei loro consulenti il prossimo 11 giugno.
Gli esperti avranno tempo due mesi per fare una nuova diagnosi estendendo l’arco di valutazione delle capacità cognitive dell’indagato ad almeno 72 ore dopo l’omicidio, come deciso dal giudice Anna Rosa Capuozzo in accoglimento delle richieste dei difensori dell’accusato, gli avvocati Clementina De Virgilis e Fiorenzo Cieri.
Il pool di esperti dovrà fare un’analisi meticolosa del comportamento di Pagano e stabilire se il raptus del giovane e lo stato confusionale in cui si trovava nel periodo in cui venne commesso l’omicidio della Paganelli fu causato dall’uso di droga.
I difensori dell'indagato sono sicuri di questo. «A uccidere la Paganelli è stata la droga», hanno più volte detto Cieri e la De Virgilis. «Pagano quella notte non era in grado di intendere quello che stava facendo».
Diametralmente opposto il parere degli avvocati di parte civile. «Il risultato della perizia sarà sicuramente confacente gli atti processuali», hanno dichiarato i Cerella. (p.c.)
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