Nuovo senso civico invoca un’ordinanza contro i ripetitori

L’associazione scrive al sindaco per bloccare nei prossimi tre-quattro mesi l’installazione di nuove antenne

LANCIANO. Un’ordinanza del sindaco Mario Pupillo per bloccare, nei prossimi tre-quattro mesi, l’installazione di nuove antenne della telefonia mobile in città. È la richiesta che Alessandro Lanci, presidente dell'associazione Nuovo Senso Civico, invia al primo cittadino, dopo la presentazione, da parte della Telecom, di un piano antenne che prevede due nuovi tralicci per coprire meglio il territorio urbano: il primo, da realizzare nei pressi dell'ippodromo, dove c’è il campo da calcio e il parco giochi, e il secondo in viale Marconi, dentro il perimetro della ragioneria.

Due siti cosiddetti sensibili, in quanto collocati in zone densamente popolate, dove sono presenti aree frequentate dai bambini.

Una richiesta, quella di Lanci, che riaccende i riflettori sul pasticcio antenne, ossia la mancanza di un piano organico che regoli le installazioni, visto che l’ultimo risale al 2006 e la necessità per la nuova amministrazione di fare una variante al Prg adottato nel 2008 per prevedere i siti individuati come idonei ad accogliere i ripetitori.

«La variante» spiega Piero Cotellessa, consigliere comunale di maggioranza, «è l'unico strumento che ci tutela di fronte ai possibili ricorsi delle società telefoniche. Ma i tempi per farla e calarla nello strumento urbanistico non sono brevi».

«I tempi possono diventare brevi e devono accorciarsi perché la presenza delle antenne incide sul benessere psico -fisico delle persone» ribatte Lanci «nessuno contesta l’installazione deo ripetitori in quanto tali, quello che si chiede è un piano organico studiato con i gestori, con l’Asl, l'Arta e le associazioni per la tutela della salute dei cittadini lancianesi e non solo. Un’ordinanza, come quella firmata dal sindaco di Santa Maria Imbaro sulla centrale a biomasse, permetterebbe di accelerare l’elaborazion e del piano» sostiene Lanci «anche perché l'attuale maggioranza aveva promesso di risolvere la proliferazione selvaggia di queste installazioni individuando le zone dove raggrupparle per evitare possibili effetti nocivi sugli abitanti».

«La situazione antenne è complessa» riprende Cotellessa «in commissione urbanistica da tempo ne stiamo discutendo, anche perché le richieste pervenute, e che arrivano a gennaio ogni anno, non sono nuove. I siti, anche sensibili, il Comune li ha concessi alle società di telefonia mobile in base a un regolamento fatto nel 2009 dalla giunta Paolini e sono 6; tra questi ci sono i due tralicci all’ippodromo e in viale Marconi».

È una matassa difficile da sbrogliare, e che soltanto il Consiglio comunale può provare a sciogliere, perché le autorizzazioni le compagnie le hanno e sulla base di queste potrebbero avviare ricorsi per reclamare il proprio diritto a installare il ripetitore nelle 6 aree concesse nel 2009. Una strada, quella del ricorso, intrapresa a esempio dalla Wind che reclama il proprio diritto a installare un traliccio in via Ortona, un’area densamente abitata, dove ci sono una scuola elementare e una materna e la parrocchia di Olmo di Riccio con il suo piazzale dove giocano i bambini. Senza contare che nella zona ci sono altre tre antenne già operative.

Teresa Di Rocco

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