Operai della New Trade in allarme dopo i sequestri

Gissi, indagini della Forestale sulla mancanza di permessi per smaltire i rifiuti il presidente della Provincia convoca l’azienda: «Subito un chiarimento»

GISSI. Cosa accade alla New Trade? Perché 17 lavoratori sarebbero stati mandati a casa prima della fine dei corsi di formazione? Perché l’azienda non aveva ancora la fidejussione assicurativa per i permessi di smaltimento del materiale riciclato? Il presidente della Provincia, Enrico Di Giuseppantonio, chiede che venga convocato con urgenza un tavolo di lavoro con Regione, sindacati e rappresentanti dell’azienda.

«La denuncia presentata alla Procura di Vasto e il successivo sequestro del capannone eseguito dal comando provinciale della forestale sono fatti che richiedono chiarezza con la massima urgenza», afferma il presidente della Provincia. «Mi hanno riferito che i titolari della New Trade sono in Ucraina. Sarebbe opportuno che rientrassero prima possibile per un doveroso faccia a faccia».

L’odissea per i 44 ex lavoratori della Golden Lady assunti dall’azienda di Prato che ricicla abiti usati sembra non avere fine. A differenza dei colleghi riassorbiti dalla Silda Invest (che invece lavora a pieno ritmo e con soddisfazione) l’avvio lavorativo per la New Trade è stato più travagliato. L’inizio dell’attività è stato rinviato più volte al punto che l’assessore regionale Giampaolo Gatti aveva chiesto un summit al ministero. Superati tutti gli ostacoli il 17 ottobre è stata finalmente avviata la produzione. L’azienda ha assunto 44 lavoratori avviando per loro i corsi di formazione on the job. Già dopo qualche giorno però pare che in fabbrica ci siano state delle tensioni e alcuni lavoratori sarebbero stati rimandati a casa. Mercoledì pomeriggio poi è arrivata la brutta sorpresa. Su richiesta della Procura di Vasto, la forestale ha fermato gli impianti per mancanza della fidejussione assicurativa. Secondo la Regione il versamento della fidejussione sarebbe a carico dell’azienda. «Ci sono molti passaggi da chiarire. Sono successi diversi fatti che meritano necessariamente un approfondimento. Per questo chiedo la convocazione del tavolo sperando che possa essere convocato prima possibile», insiste Di Giuseppantonio. (p.c.)

©RIPRODUZIONE RISERVATA