Operai in sciopero contro la chiusura del Pantalonificio
Domani la manifestazione di quattro ore di Cgil, Cisl e Uil A Roma si decide il futuro dei dipendenti ex Golden Lady
VASTO. Il Vastese vive un’agonia inarrestabile che rischia di riportare il territorio indietro di 60 anni. Dopo 18 mesi di cassa integrazione e un anno di contratti di solidarietà i 95 dipendenti del Pantalonificio d’Abruzzo del gruppo Canali resteranno senza occupazione. Sindacati e lavoratori non si rassegnano. Ieri Cgil, Cisl e Uil hanno annunciato 4 ore di sciopero dalle 13 alle 17 di domani. «L’azienda deve trovare una soluzione alternativa», dicono Giuseppe Rucci, Franco Zerra e Claudio Musacchio, segretari provinciali di Cgil, Cisl e Uil.Domani, intanto, a Roma si decide il futuro dei 382 dipendenti dell’ex Golden Lady. Una delegazione formata da politici e sindacalisti sarà ricevuta alle 11 dal dirigente del ministero dello Sviluppo economico, Giampiero Castano. Sindacati e industriali tornano a chiedere maggiore attenzione per i servizi e le strutture del territorio. «Senza strade adeguate e senza servizi non sarà possibile vincere la sfida lanciata dai nuovi mercati, Brasile e Balcani in testa», avvisa Primiano Biscotti (Cisl).
Gruppo Canali. Fra due mesi il Pantalonificio d’Abruzzo spegnerà gli impianti del Vastese. Questa è l’intenzione del Gruppo Canali. La Val Sinello che in dieci anni ha perso 3.700 posti di lavoro continua a perdere pezzi importanti. «Un grande gruppo come Canali può trovare soluzioni alternative al licenziamento di 95 persone. È necessario trovare una soluzione che dia serenità ai 95 dipendenti del Pantalonificio e ai colleghi del reparto giacche», scrivono in una nota Cgil, Cisl e Uil. Per riportare il lavoro al centro di ogni dibattito i sindacati hanno proclamato per domani 4 ore di sciopero.
Golden Lady. Prima del presidio davanti al Pantalonificio i sindacati incontreranno i lavoratori della ex Golden Lady per riferire l’esito del tavolo romano in programma domani mattina alle 11. «Che Golden Lady accetti di trovare una nuova soluzione è un passo in avanti. Il tempo a disposizione è poco. La speranza è che dal ministero arrivino altre novità importanti», affermano i sindacati. «La Val Sinello deve tornare ad attirare investimenti e la politica può dare una grossa mano», è l’opinione di Cgil,Cisl e Uil.
Servizi e viabilità. Confindustria lo ha detto chiaramente venerdì scorso. «Senza servizi adeguati non si va da nessuna parte. La Regione deve inserire la viabilità e i servizi delle aree industriali fra le priorità». D’accordo con gli industriali sono anche i sindacati. «È necessario migliorare la logistica e adeguarla alle esigenze delle imprese. Attualmente la Val Sinello è in una condizione penosa. Non sta meglio Punta Penna. La situazione va presa di petto», ha ripetuto ieri Primiano Biscotti, segretario provinciale della Cisl. «Un anno fa davanti alla richiesta di sistemazione della viabilità la politica aveva garantito che in poco tempo tutto sarebbe stato risolto. La realtà è sotto gli occhi di tutti. Chi ha intenzione di investire nel Vastese si spaventa per le condizioni disastrose delle strade. Sindacati e industriali invocano aiuti dalla politica per non far morire il Vastese», rimarca Biscotti.
Paola Calvano
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