Operai Robotec: «Contro la mobilità sì ai salari ridotti»
Gissi, l’accordo per due anni scongiura 13 licenziamenti Gir Sud vende un capannone, Denso alle urne per la Rsu
GISSI. La crisi non dà tregua. Il numero di lavoratori in cassa ibtegrazione continua a crescere. I sindacati corrono ai ripari per evitare traumatiche riduzioni di personale nelle aziende del Vastese. Dopo una lunga trattativa nella sede della Provincia, Cgil, Cisl e Uil sono riusciti a far sostituire 13 provvedimenti di mobilità per altrettanti lavoratori della Robotec di Gissi con 28 contratti biennali di solidarietà. «Siamo soddisfatti. L’incubo del licenziamento per 13 lavoratori è per il momento scongiurato», dice Mario Codagnone, segretario generale della Cgil. I sindacati seguono con attenzione anche la situazione all’interno dello stabilimento Gir Sud. Per tamponare una crisi di liquidità, l’azienda mette in vendita un capannone. E intanto oggi e domani alla Denso si rinnovano le Rsu.
Robotec. La crisi dell’automotive travolge le aziende vastesi. Non fa eccezione Robotec, azienda dell’indotto metalmeccanico che dà lavoro a 75 persone. «Il programma di riorganizzazione dell’azienda prevedeva 13 provvedimenti di mobilità. Sarebbe stata una iattura», dice Codagnone. I sindacati non si sono persi d’animo e hanno proposto ai dirigenti di sostituire la mobilità con i contratti di solidarietà. Dopo lunghe trattative lunedì sera è stato raggiunto l’accordo. «È un passaggio importantissimo», dice Codagnone. «L’accordo prevede per i prossimi due anni 28 contratti di solidarietà a rotazione fra operai e impiegati. In questo modo nessuno rimarrà senza lavoro. A settembre sarà fatta un’altra verifica. Il momento è drammatico. L’industria dell’auto è al palo. Occorre sfruttare dove è possibile gli ammortizzatori sociali, confidando in un 2013 più benevolo», afferma Codagnone.
Gir Sud. Un mese fa la Secoflex di Punta Penna (componentistica per auto) è stata fusa alla Gir Sud di Gissi. L’azienda sta investendo su tecnologia e formazione. La situazione produttiva è all’85% rispetto a qualche anno fa. Dopo la fusione il sito produttivo dà lavoro a 120 persone. Due giorni fa si è tenuta una riunione per verificare l’esito della fusione. L’accorpamento tre le due industrie ha prodotto l’esito sperato. Almeno per il momento sono stati scongiurati tagli. «L’azienda però è alle prese con una crisi di liquidità per cui mette in vendita il fabbricato di Vasto prima occupato dalla Secoflex», fa sapere Codagnone.
Denso. La produzione al momento è ridotta al minimo. La cassa integrazione si è agganciata alle ferie. Denso ha intenzione di puntare già dal prossimo autunno su un nuovo prodotto per recuperare importanti fette di mercato. In programma ci sono cinquanta milioni di euro per i prossimi due anni. Denso ha ottenuto anche un finanziamento dalla Regione. Dal 2014 è previsto il rilancio in grande stile del colosso industriale. Intanto ieri e oggi i mille lavoratori della fabbrica di Piana Sant’Angelo vanno al voto per rinnovare i rappresentanti sindacali di fabbrica e quelli della sicurezza. «L’auspicio è che le elezioni registrino un’alta partecipazione di lavoratori. È importante», dice Codagnone, invitando tutti i dipendenti Denso ad andare a votare.
Paola Calvano
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