Operai senza stipendi Bloccato l’ingresso dei Tir con le merci
Sit-in dei lavoratori ai cancelli dello stabilimento Cgil, Cisl e Uil: «Chiediamo d’incontrare la proprietà»
VASTO. La stanchezza e la paura del futuro si stanno trasformando in rabbia. Sono esasperati i lavoratori della Sider Vasto. È passato l’inverno e anche la primavera. È arrivato luglio e devono ancora riscuotere lo stipendio di dicembre. La cassa integrazione straordinaria è finita. Di positivo c’è che i 55 lavoratori hanno ottenuto un nuovo periodo di cassa integrazione ordinaria. «Ma senza stipendi come facciamo ad andare avanti?», chiedono disperati. Non sanno più come fare per pagare le bollette. E allora ieri mattina hanno deciso di mettere in atto una nuova forma di protesta: hanno bloccato la portineria e l’ingresso della fabbrica impedendo così, di fatto, ai Tir che arrivavano a caricare o scaricare la merce, di entrare.
«È evidente che senza reddito per questi lavoratori non è possibile nè vivere mantenere la famiglia», dice Mario Codagnone, segretario generale della Cgil. «L’impegno di pagare lo stipendio di dicembre c’è , ma loro vogliono i fatti», spiega il sindacalista che insieme al collega Angelo De Luca della Cisl e a Claudio Musacchio della Uil, sta seguendo da mesi la travagliata vicenda dell’azienda siderurgica.
«I lavoratori chiedono un faccia a faccia con la proprietà. Vogliono discutere i loro problemi sedendosi attorno a un tavolo con i responsabili di questo sito produttivo».
Non è la prima volta che i dipendenti della Sider Vasto invocano un tavolo tecnico. Già un mese fa, durante il primo sit-in di protesta davanti alla fabbrica di Punta Penna, le maestranze avevano invocato un confronto. Un grosso risultato è stato ottenuto il 12 giugno: il prolungamento della cassa integrazione di altre 13 settimane. È necessario, però, cominciare a far arrivare anche a piccole gocce gli stipendi arretrati.
«Siamo a luglio e i lavoratori devono ricevere gli stipendi di dicembre. Le famiglie hanno bisogno degli emolumenti. C’è chi non può pagare l’affitto e chi non riesce neppure a pagare le cure mediche. Per questo hanno deciso di bloccare l’arrivo dei camion che di fatto consentono all’azienda di lavorare», spiegano i sindacati.
E dopo l’iniziativa di ieri sono previste anche altre forme di protesta. «Questa è la legittima richiesta di chi vive con il proprio lavoro. I lavoratori della Sider Vasto non pretendono nulla di più di quanto è loro dovuto», insistono i sindacati.
Dall’attuale proprietà o da chi dovesse subentrare Cgil, Cisl e Uil si aspettavano anche proposte di rilancio dal momento che la Sider è un’azienda ricca di professionalità e basterebbe poco per rilanciarla. «Se questo non è possibile almeno che arrivino le mensilità arretrate», torna a chiedere Codagnone.
Paola Calvano
©RIPRODUZIONE RISERVATA