è grave
Operaio si amputa due dita in un pastificio di Miglianico
Infortunio sul lavoro: 54enne trasportato prima al policlinico poi in Ancona. La prognosi è riservata
MIGLIANICO. Brutto infortunio sul lavoro ieri nella tarda mattinata a Migliancio. Un operaio si amputato due dita di una mano mentre stava lavorando al un macchinario dell’azienda, della quale è dipendente, munito di lame.
É successo in un piccolo ma conosciuto pastificio nella zona industriale di Miglianico e l’operaio, P.G., 54 anni del luogo, è stato trasportato da un’auto privata alla volta del policlinico di Colle dell’Ara.
A metà strada però la macchina si è incontrata con l’ambulanza del servizio di emergenza del 118 di Chieti. Il ferito è stato caricato sul mezzo, stabilizzato e trasportato a sirene spiegate verso il Santissima Annunziata.
Giunto al pronto soccorso i medici del reparto dopo una prima medicazione hanno deciso per il trasferimento nel centro specializzato nella chirurgia della mano di Ancona dove i chirurghi nella serata hanno tentato di riattaccargli le due falangi. La prognosi è comunque riservata. Saranno decisive le prossime 48 ore per stabilire se l’intervento è riuscito.
L’infortunio è avvenuto nella tarda mattinata, quando gli operai hanno sentito un urlo proveniente dal settore del loro compagno dove la pasta appena fatta si taglia. I compagni di lavoro hanno chiamato il 118 per chiedere soccorso. Gli operatori della centrale operativa hanno consigliato di partire subito con un’auto privata e per accelerare i tempi del soccorso fissato di incontrarsi a metà strada. La rapidità in questi casi è fondamentale per avere maggiori probabilità di riuscita dell’intervento di ricucitura delle falangi.
Sul poso sono arrivati anche i carabinieri della stazione di Miglianico della compagnia di Ortona, hanno fatto un sopralluogo nel pastificio e accertamenti sugli impianti e sul macchinario dove P.G. si è procurato il taglio al fine di verificare che tutto fosse a posto.
I militari hanno anche raccolto alcune testimonianze dei dipendenti dell’azienda miglianichese per accertare la dinamica dell’infortunio e stabilire se sia dipeso da una distrazione dell’operaio o da un difetto del macchinario o da precauzioni non adottate. Tutto è ancora de definire.
L’operaio comunque da quando si è tagliato non ha mai perso i sensi ha parlato con i compagni che lo hanno accompagnato ed è rimasto per tutto il tempo vigile.
Anche se i medici si sono riservati la prognosi hanno ritenuto che P.G. non fosse da considerarsi in pericolo di vita. (k.g.)
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