Stellantis Italia

ATESSA

Operaio Stellantis infortunato, rischia l'amputazione di una falange. Ed è sciopero

Incidente sul lavoro nell'ex Sevel, i rappresentanti Usb chiedono maggiori investimenti sulla sicurezza: un’ora di stop su tutti i turni nell’officina montaggio

ATESSA. Un operaio di Stellantis Italia - la fabbrica ex Sevel più grande d'Abruzzo e dove si produce il furgone modello Ducato - si è infortunato a una mano questa mattina nello stabilimento di Val di Sangro. I medici stanno facendo di tutto per evitare che perda la falange di un dito. A seguito dell'incidente, la Rsa Usb Stellantis Atessa ha indetto lo sciopero di un’ora su tutti i turni della giornata nell’officina montaggio per protestare contro la sicurezza.

L'incidente, come denunciano i rappresentanti sindacli, è avvenuto  durante il primo turno lavorativo, alla UTE 5 montaggio sulla postazione carico motore "dove si erano già verificate situazioni di mancato infortunio ed in particolar modo da quando è andato in produzione la nuova motorizzazione che è più ingombrante della precedente".

Sempre secondo i sindacti Usb il lavoratore infortunato, alcune settimane fa, aveva anche segnalato alcune criticità sia all’azienda che a tutta la RLS, "richiesto informazioni sui rischi della postazione senza avere risposte".

"Da precisare", si legge nella nota, " che la postazione ha un foglio di saturazione di lavoro con un tempo di dissaturazione vicino allo 0% del tempo totale previsto e dovendo il lavoratore manovrare un paranco con il motore agganciato non vi è tolleranza nello svolgere le operazioni se non l’esiguo tempo di fattore riposo previsto dalla metrica applicata (Ergo Uas). A rendere ancora più preoccupante la situazione vi è il fatto che il paranco era rotto, cosa che accade spesso, e l’utilizzo del paranco sostitutivo, comunemente chiamato di Backup, non funziona in maniera ottimale rendendo l’esecuzione del posizionamento del motore sulla linea una operazione non agevole".

La RSA USB Stellantis Atessa ha indetto lo sciopero: " Da tempo richiediamo investimenti e manutenzioni preventive sulla sicurezza ma a quanto pare non viene fatto abbastanza. I ritmi e carichi di lavoro, per i quali portiamo avanti una rivendicazione da tempo insieme allo SLAI COBAS, incidono fortemente anche su salute e sicurezza dei lavoratori".