il caso
Orsogna, turista americano inseguito in centro da un cinghiale
Il 75enne stava passeggiando a San Giovanni e per sfuggire al selvatico si è dovuto rifugiare in casa di parenti
ORSGNA. Stava rientrando a casa dopo una rilassante passeggiata notturna quando, improvvisamente, ha avvertito una presenza alle sue spalle.
Nessun malintenzionato, ma la paura è stata egualmente grande per Aldo De Virgilio, 75 anni, quando il suo sguardo ha incrociato quello di un enorme esemplare di cinghiale. Tutto è avvenuto nel quartiere San Giovanni, in pieno centro storico. Un bello spavento che ha spinto il turista americano, di origine orsognese, a fare quel che non viene mai raccomandato dagli esperti zoologi in questi casi. «Nonostante l’età» raccontano col sorriso sulle labbra alcuni parenti «è scappato a gambe levate fino a raggiungere la nostra abitazione». Quando il signor Aldo, che vive in una località vicina a New York ha suonato l campanello della casa dei suoi cugini «era pallido in viso» aggiungono i parenti «e piuttosto agitato». Un incontro ravvicinato con un tranquillo (all’apparenza)cinghiale che porterà con sè quando, tra due mesi, tornerà negli Stati Uniti.. «La sorpresa è stat a tanta come la paura» proseguono i parenti «da 20 anni, per tre mesi estivi, torna nel suo paese di origine e questa è la prima volta che gli capita di imbattersi, in pieno centro, con un cinghiale».
La presenza di questi animali a Orsogna è diventata «ingombrante». È dal mese di giugno che con cadenza quasi quotidiana arrivano segnalazione di «intrusioni» non gradite. «Due giorni fa, sempre prima che facesse buio» continuano i cugini del signor Di Virgilio «due giovani si sono imbattuti in un branco di cinghiali. Anche per loro lo spavento è stato tanto. Anche se non hanno l’aria minacciosa rappresentano sempre un pericolo per chi li incontra. Le reazioni degli animali è imprevedibile».
Gli abitanti di Orsogna chiedono alle istituzioni preposte interventi mirati per frenare l’invasione dei cinghiali che ormai non hanno più alcun timore degli «umani».
La loro principale preoccupazione è quella di procurarsi il cibo. E, il più delle volte, sono mamme con cuccioli al seguito a spingersi fino in centro per prendere d’assalto i cassonetti dell’immondizia.