Ortona, bimbo conteso tra genitori separati: blitz dei carabinieri in casa
Il padre del ragazzino 12enne voleva vederlo, ma la donna non ha aperto fino all'arrivo dei militari. Nell'appartamento c'era il cognato che ha minacciato di usare le armi: arrestato
ORTONA. È servita l’irruzione dei carabinieri per porre fine a una brutta storia che si è verificata martedì sera. Al centro del caso un ragazzo di dodici anni, conteso dai genitori in fase di separazione. La mamma si è barricata in casa, nel rione Fontegrande, non dando notizie del bambino all’ex marito, che aveva ricevuto la chiamata dal figlio in cui lo avvisava di essere stato picchiato. Da quel momento l’uomo non era riuscito più a contattare il figlio e ha chiesto l’intervento dei carabinieri, i quali dopo un’estenuante trattativa culminata con l’irruzione in casa, hanno arrestato il cognato della donna, G.D.C., per resistenza e minaccia a pubblico ufficiale. Si tratta di un 49enne di Bitonto, arrivato ad Ortona nella serata di martedì, avvisato dalla sorella della sua compagna. Ha opposto resistenza alle forze dell’ordine, minacciando di essere armato (cosa che poi non è risultata vera). I carabinieri, arrivati davanti all’abitazione a seguito della segnalazione, avevano chiesto di poter verificare le condizioni del bambino, ma la mamma si è rifiutata, spaventata dall’idea che il suo ex marito potesse sottrargli il figlio. È così iniziata una lunga trattativa, durata almeno un paio d’ore. Sul posto, oltre ai carabinieri, sono giunti il pubblico ministero Giancarlo Ciani e i vigili del fuoco, pronti ad intervenire qualora fosse stato necessario forzare la porta d’ingresso. Una situazione delicata, durante la quale la donna - chiusa in casa con il figlio e il cognato - ha accusato un malore. Ha chiamato il 118, giunto sul posto con gli operatori che sono entrati nell’abitazione. A quel punto hanno tentato di fare lo stesso anche i carabinieri, ostacolati però davanti alla porta d’ingresso in maniera piuttosto veemente dal 49enne di Bitonto. Tuttavia sono riusciti ad entrare nell’appartamento, dove hanno trovato il bambino chiuso a chiave dentro una stanza con dei segni rossi sul volto. Ciani ha parlato di un certificato medico con cui si attesterebbe che il bambino è stato picchiato. Il ragazzino è stato dato in custodia al papà mentre la madre è stata denunciata. Ieri, invece, è stato convalidato l’arresto di G.D.C. che avrà l’obbligo di dimora nel paese di residenza, e divieto di uscire di casa dalle 20 alle 6. Il suo avvocato, Cristiano Zulli (d’ufficio) ha chiesto i termini a difesa e il giudice Valentina Ribaudo ha rinviato l’udienza all’11 aprile. Si è proceduto per resistenza a pubblico ufficiale. Il pm aveva chiesto che venisse contestata all’uomo anche la violenza privata, reato stralciato. (a.s.) ©RIPRODUZIONE RISERVATA .
@RIPRODUZIONE RISERVATA