Ortona, in lizza oltre 300 candidati
Nove aspiranti sindaci e 19 liste in campo. Sospeso il cartello di Cucullo
ORTONA. Un esercito di candidati per sedici posti in Consiglio comunale, sulla cui poltrona più alta il sindaco siederà dopo una battaglia tra nove aspiranti. Sono 19 le liste presentate ieri in municipio, con 303 iscritti nelle liste di quella che per ora passa alla storia come la più partecipata competizione elettorale di sempre: si candida un ortonese su 52.
Nei prossimi giorni la corsa alla massima carica cittadina potrebbe vedere ai nastri di partenza anche Nicola Cucullo, l'ex sindaco missino di Chieti la cui documentazione è all'esame dell'ufficio elettorale per un'eventuale ammissione. E i candidati per l'assemblea cittadina sfiorerebbero a quel punto quota 320. Facile vedere nelle divisioni del centrodestra uscente la ragione della moltiplicazione di candidati e liste, di cui soltanto 5 hanno spazi vuoti in fondo alle 16 caselle a disposizione.
«Vuol dire che c'è grande partecipazione popolare, mi congratulo con Ortona per questa grande riscoperta della politica», azzarda Remo Di Martino tra sorrisi ironici. Parole che esprimono tutta l'amarezza del candidato del Pdl per la frantumazione della maggioranza retta dal 2002 dal sindaco Nicola Fratino. Una coalizione andata talmente in pezzi che una costola importante come l'Udc ha scelto la fuga verso il centrosinistra capitanato da Vincenzo D'Ottavio.
Più seria è Annarita Guarracino, numero uno ortonese e dirigente regionale de La Destra. «Basta il raffronto con Montesilvano, che ha il doppio della popolazione di Ortona e la metà dei candidati a sindaco. Così si può capire cosa è successo. Per sobrietà», aggiunge, «ci siamo astenuti da aggiungere una nostra candidatura a sindaco, mestiere molto facile da praticare in questi giorni a Ortona.
Partito di Storace che peraltro ha piazzato il suo unico aspirante consigliere nella coalizione civica centrista di Giulio Napoleone, ex Forza Italia e Pdl che ha fallito per poco l'investitura dell'Udc dopo un accordo concluso con la dirigenza nazionale e regionale. Ma che si schiererà ufficialmente con il nuovo partito che Casini ha annunciato per giugno. Da Napoleone può temere un'erosione di voti il Terzo polo di Franco Vanni, che va verso le urne con una lista che riunisce Fli, Api e Mpa.
Pdl diviso anche per lo strappo di Tommaso Cieri, il presidente del consiglio comunale uscente che non ha gradito la gestione delle primarie di coalizione e l'ultimo atto con la designazione di Di Martino. Cieri presenta tre liste civiche tra cui i Liberal-socialisti che con l'ex assessore Mario Paolucci, mentre altri ex di giunta come Giuseppe Granata e Tommaso Santorelli sono in corsa nelle altre due liste. In casa centrosinistra c'è ottimismo per la deflagrazione della formidabile macchina da guerra che una volta era l'asse Fi-An. E i numeri, un'ottantina di aspiranti consiglieri che corrono per Vincenzo D'Ottavio, dimostrano che il centrosinistra non è stato nemmeno sfiorato dalla sindrome della candidatura.
Nei prossimi giorni la corsa alla massima carica cittadina potrebbe vedere ai nastri di partenza anche Nicola Cucullo, l'ex sindaco missino di Chieti la cui documentazione è all'esame dell'ufficio elettorale per un'eventuale ammissione. E i candidati per l'assemblea cittadina sfiorerebbero a quel punto quota 320. Facile vedere nelle divisioni del centrodestra uscente la ragione della moltiplicazione di candidati e liste, di cui soltanto 5 hanno spazi vuoti in fondo alle 16 caselle a disposizione.
«Vuol dire che c'è grande partecipazione popolare, mi congratulo con Ortona per questa grande riscoperta della politica», azzarda Remo Di Martino tra sorrisi ironici. Parole che esprimono tutta l'amarezza del candidato del Pdl per la frantumazione della maggioranza retta dal 2002 dal sindaco Nicola Fratino. Una coalizione andata talmente in pezzi che una costola importante come l'Udc ha scelto la fuga verso il centrosinistra capitanato da Vincenzo D'Ottavio.
Più seria è Annarita Guarracino, numero uno ortonese e dirigente regionale de La Destra. «Basta il raffronto con Montesilvano, che ha il doppio della popolazione di Ortona e la metà dei candidati a sindaco. Così si può capire cosa è successo. Per sobrietà», aggiunge, «ci siamo astenuti da aggiungere una nostra candidatura a sindaco, mestiere molto facile da praticare in questi giorni a Ortona.
Partito di Storace che peraltro ha piazzato il suo unico aspirante consigliere nella coalizione civica centrista di Giulio Napoleone, ex Forza Italia e Pdl che ha fallito per poco l'investitura dell'Udc dopo un accordo concluso con la dirigenza nazionale e regionale. Ma che si schiererà ufficialmente con il nuovo partito che Casini ha annunciato per giugno. Da Napoleone può temere un'erosione di voti il Terzo polo di Franco Vanni, che va verso le urne con una lista che riunisce Fli, Api e Mpa.
Pdl diviso anche per lo strappo di Tommaso Cieri, il presidente del consiglio comunale uscente che non ha gradito la gestione delle primarie di coalizione e l'ultimo atto con la designazione di Di Martino. Cieri presenta tre liste civiche tra cui i Liberal-socialisti che con l'ex assessore Mario Paolucci, mentre altri ex di giunta come Giuseppe Granata e Tommaso Santorelli sono in corsa nelle altre due liste. In casa centrosinistra c'è ottimismo per la deflagrazione della formidabile macchina da guerra che una volta era l'asse Fi-An. E i numeri, un'ottantina di aspiranti consiglieri che corrono per Vincenzo D'Ottavio, dimostrano che il centrosinistra non è stato nemmeno sfiorato dalla sindrome della candidatura.
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