«Ortona, un bando su misura»
L'Idv: uno scambio di immobili sospetto. L'Ater: l'ente ci ha guadagnato
ORTONA. Un avviso pubblico con richieste talmente specifiche da risultare esclusive. L'Ater di Chieti lo pubblica lo scorso 18 marzo. Risponde una sola impresa, e vince.
Nel bando, del 18 marzo scorso, si cedono tutti gli immobili popolari dell'Azienda territoriale per l'edilizia residenziale, presenti nel centro di Ortona in zona San Giuseppe, in cambio di un numero minore di alloggi nuovi.
La descrizione delle richieste è analitica, tanto da risultare spiazzante. Gli appartamenti devono essere «obbligatoriamente di numero pari o superiore a 65, da consegnare perentoriamente entro il 31 dicembre di quest'anno». E devono avere caratteristiche di numero e superficie precise: 46 alloggi da 45 mq, 15 da 60 e 4 da 75 mq.
In cambio l'Ater cede all'impresa che si aggiudica "lo scambio", 78 appartamenti, valutati 4 milioni 250mila euro, in palazzine per lo più da cielo a terra, in una delle zone più centrali, a circa 800 metri dal Comune. All'avviso risponde una sola impresa, ma la cosa non stupisce nessuno visto che è un'eventualità già prevista nel bando, dove si legge che «l'aggiudicazione potrà avvenire anche con una sola offerta».
E la proposta di Edilizia 2000 di Lanciano, del gruppo Edmondo costruzioni, corrisponde pienamente, e vince. Nella permuta l'Ater ci rimette 13 vecchi appartamenti e quasi 2 milioni di euro di conguaglio che vanno alla ditta.
«Sotto un simile bando mancavano solo il nome e il cognome di chi era destinato a vincere», afferma il coordinatore regionale dell'Idv, Alfonso Mascitelli. Il senatore si chiede «chi, sul territorio di Ortona, avrebbe potuto rispondere entro trenta giorni a un simile avviso, avendo esattamente quel numero di appartamenti, di quella esatta metratura e disponibili in un tempo così ridotto».
Certo è che in un momento di crisi del mercato immobiliare, cedere in blocco appartamenti invenduti in cambio di immobili di cubatura superiore in una delle aree centrali di Ortona, non sembra un affare per la collettività.
Le critiche cadono sul presidente, Marcello Lancia, funzionario della Regione in forze al Pdl di Sulmona, nominato commissario straordinario dell'Ater di Chieti con decreto del presidente Chiodi. «Ci aspettiamo che proprio Chiodi intervenga subito per bloccare l'operato di Lancia, perché quello che sta accadendo ad Ortona merita un esposto alla Corte dei Conti», chiosa Mascitelli.
Tutta la manovra appare invece assolutamente limpida e fruttuosa al direttore dell'Ater chietino, Domenico Recchione, secondo cui l'ente ha guadagnato dall'intera operazione «circa 180mila euro». «I beni che cediamo sono fatiscenti, ci sarebbe costato di più metterli a posto», afferma il direttore, «e poi c'è una tale fame di case ad Ortona che ho già chiesto alla stessa impresa almeno altri 10 appartamenti di 127 mq l'uno». E questa volta non serve nemmeno il bando.
Nel bando, del 18 marzo scorso, si cedono tutti gli immobili popolari dell'Azienda territoriale per l'edilizia residenziale, presenti nel centro di Ortona in zona San Giuseppe, in cambio di un numero minore di alloggi nuovi.
La descrizione delle richieste è analitica, tanto da risultare spiazzante. Gli appartamenti devono essere «obbligatoriamente di numero pari o superiore a 65, da consegnare perentoriamente entro il 31 dicembre di quest'anno». E devono avere caratteristiche di numero e superficie precise: 46 alloggi da 45 mq, 15 da 60 e 4 da 75 mq.
In cambio l'Ater cede all'impresa che si aggiudica "lo scambio", 78 appartamenti, valutati 4 milioni 250mila euro, in palazzine per lo più da cielo a terra, in una delle zone più centrali, a circa 800 metri dal Comune. All'avviso risponde una sola impresa, ma la cosa non stupisce nessuno visto che è un'eventualità già prevista nel bando, dove si legge che «l'aggiudicazione potrà avvenire anche con una sola offerta».
E la proposta di Edilizia 2000 di Lanciano, del gruppo Edmondo costruzioni, corrisponde pienamente, e vince. Nella permuta l'Ater ci rimette 13 vecchi appartamenti e quasi 2 milioni di euro di conguaglio che vanno alla ditta.
«Sotto un simile bando mancavano solo il nome e il cognome di chi era destinato a vincere», afferma il coordinatore regionale dell'Idv, Alfonso Mascitelli. Il senatore si chiede «chi, sul territorio di Ortona, avrebbe potuto rispondere entro trenta giorni a un simile avviso, avendo esattamente quel numero di appartamenti, di quella esatta metratura e disponibili in un tempo così ridotto».
Certo è che in un momento di crisi del mercato immobiliare, cedere in blocco appartamenti invenduti in cambio di immobili di cubatura superiore in una delle aree centrali di Ortona, non sembra un affare per la collettività.
Le critiche cadono sul presidente, Marcello Lancia, funzionario della Regione in forze al Pdl di Sulmona, nominato commissario straordinario dell'Ater di Chieti con decreto del presidente Chiodi. «Ci aspettiamo che proprio Chiodi intervenga subito per bloccare l'operato di Lancia, perché quello che sta accadendo ad Ortona merita un esposto alla Corte dei Conti», chiosa Mascitelli.
Tutta la manovra appare invece assolutamente limpida e fruttuosa al direttore dell'Ater chietino, Domenico Recchione, secondo cui l'ente ha guadagnato dall'intera operazione «circa 180mila euro». «I beni che cediamo sono fatiscenti, ci sarebbe costato di più metterli a posto», afferma il direttore, «e poi c'è una tale fame di case ad Ortona che ho già chiesto alla stessa impresa almeno altri 10 appartamenti di 127 mq l'uno». E questa volta non serve nemmeno il bando.
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