Ospedale cancellato, scatta il ricorso
Sindaco e opposizione si mobilitano contro la Asl: atto illegittimo
GUARDIAGRELE. L'amministrazione scende in campo aperto contro il progetto della Asl Chieti-Lanciano-Vasto che vuole chiudere il Santissima Immacolata. Ieri mattina, a qualche ora dalla pubblicazione del nuovo Atto aziendale che cancella l'ospedale pedemontano dalla mappa ospedaliera abruzzese, sotto la presidenza del sindaco Sandro Salvi si è riunita con convocazione urgente la giunta comunale che ha dato mandato all'avvocato Marcello Russo di redigere il ricorso al Tar. Con quello in preparazione da parte del centrosinistra all'opposizione sono così due i ricorsi contro il provvedimento dell'Azienda sanitaria locale.
«Avevamo detto, e lo ripetiamo», spiega il sindaco, che segue personalmente la vicenda, «che il nuovo assetto mette a rischio non soltanto la sussistenza di un ospedale pur fondamentale per il vasto bacino pedemontano che conta circa 40mila utenti potenziali della sanità, ma anche la praticabilità stessa dell'assistenza sanitaria e il connesso diritto alla salute. Con la chiusura di Medicina generale a Ortona», riprende Salvi, «si riducono a tre i reparti disponibili nell'intera provincia mentre il policlinico di Chieti viene avviato al collasso, ridotto ormai alle barelle nei corridoi per insufficienza di posti letto».
Il sindaco e la sua giunta riaprono anche la vertenza sul vecchio ospedale, la cui proprietà è incerta tra Comune e Asl. Che se non ha accettato la trattativa con l'amministrazione sul futuro del Santissima Immacolata, viene ora chiamata a calare le sue carte sulla titolarità dell'edificio di via Marrucina.
«Al manager Francesco Zavattaro», rivela Salvi, «abbiamo inviato una lettera con cui ci dichiariamo a disposizione per discutere sulla proprietà, fermo restando che il sito appartiene al Comune». Sul fronte dell'imminente ricorso contro l'Atto aziendale, il sindaco aggiunge che «i nostri legali dovranno verificare prima di tutto i fondamenti legislativi e deliberativi su cui la Asl ritiene di chiudere il nostro ospedale, e suù questo ci sentiremo a giorni con l'avvocato Russo».
Simone Dal Pozzo del centrosinistra, già domani potrebbe depositare il ricorso-quater contro il provvedimento. «Sulla rete ospedaliera l'atto è assolutamente illegittimo poiché richiama le ormai note delibere commissariali 44 e 45 dello scorso anno che avevano previsto la chiusura degli ospedali e che nel 2010 erano state annullate dal TAR Abruzzo. Il governo Berlusconi, per salvare Chiodi, aveva superato quelle sentenze trasformando in legge il Programma operativo», osserva Dal Pozzo, «circostanza che ora rende più vicino l'intervento della Corte costituzionale».
«Avevamo detto, e lo ripetiamo», spiega il sindaco, che segue personalmente la vicenda, «che il nuovo assetto mette a rischio non soltanto la sussistenza di un ospedale pur fondamentale per il vasto bacino pedemontano che conta circa 40mila utenti potenziali della sanità, ma anche la praticabilità stessa dell'assistenza sanitaria e il connesso diritto alla salute. Con la chiusura di Medicina generale a Ortona», riprende Salvi, «si riducono a tre i reparti disponibili nell'intera provincia mentre il policlinico di Chieti viene avviato al collasso, ridotto ormai alle barelle nei corridoi per insufficienza di posti letto».
Il sindaco e la sua giunta riaprono anche la vertenza sul vecchio ospedale, la cui proprietà è incerta tra Comune e Asl. Che se non ha accettato la trattativa con l'amministrazione sul futuro del Santissima Immacolata, viene ora chiamata a calare le sue carte sulla titolarità dell'edificio di via Marrucina.
«Al manager Francesco Zavattaro», rivela Salvi, «abbiamo inviato una lettera con cui ci dichiariamo a disposizione per discutere sulla proprietà, fermo restando che il sito appartiene al Comune». Sul fronte dell'imminente ricorso contro l'Atto aziendale, il sindaco aggiunge che «i nostri legali dovranno verificare prima di tutto i fondamenti legislativi e deliberativi su cui la Asl ritiene di chiudere il nostro ospedale, e suù questo ci sentiremo a giorni con l'avvocato Russo».
Simone Dal Pozzo del centrosinistra, già domani potrebbe depositare il ricorso-quater contro il provvedimento. «Sulla rete ospedaliera l'atto è assolutamente illegittimo poiché richiama le ormai note delibere commissariali 44 e 45 dello scorso anno che avevano previsto la chiusura degli ospedali e che nel 2010 erano state annullate dal TAR Abruzzo. Il governo Berlusconi, per salvare Chiodi, aveva superato quelle sentenze trasformando in legge il Programma operativo», osserva Dal Pozzo, «circostanza che ora rende più vicino l'intervento della Corte costituzionale».
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