Ospedale, consiglio comunale straordinario
Il centrosinistra: così i cittadini sapranno chi vuole i tagli
GUARDIAGRELE. Un consiglio comunale straordinario convocato nel cortile del Santissima Immacolata lunedì 26 alle 18,30. L'affare infinito dell'ospedale torna così a animare la piazza, dopo le manifestazioni organizzate dal centrodestra tra il 2007 e il 2008 contro la riorganizzazione dell'ospedale che col Piano sanitario della giunta di Ottaviano Del Turco contava 104 posti letto per acuti. Ma questa volta è il centrodestra a governare la sanità regionale e la chiusura si prospetta come realtà indiscutibile con la data terminale del 31 dicembre 2010.
Ieri mattina, sulla spinta dell'azione clamorosa del sindaco di Casoli Sergio De Luca, incatenato per protestare contro la prevista chiusura dell'ospedale, la politica guardiese ha dato un'accelerazione decisiva agli eventi che si concentreranno entro la fine del mese. La richiesta al sindaco Sandro Salvi di tenere l'assemblea all'aperto è partita dal gruppo del centrosinistra all'opposizione e formalizzata dalla capogruppo Gianna Di Crescenzo.
«E' ormai un'emergenza, quella innescata dal nuovo Piano sanitario regionale di Gianni Chiodi e Giovanna Baraldi (rispettivamente presidente della Regione e subcommissaria governativa al risanamento della sanità abruzzese, ndc)», spiega Di Crescenzo, «che racconta con chiarezza l'isolamento del centrodestra guardiese rispetto ai livelli di governo superiori. Salvi deve ammettere di essere stato abbandonato dai suoi amici alla Regione e in Parlamento, e nemmeno personaggi come Rocco Micucci e Antonio Tavani (ex sindaco di Rapino oggi presidente della Fira il primo, vice presidente della Provincia il secondo, ndc) sono all'orizzonte dopo aver protestato platealmente negli anni scorsi contro un'autentica riorganizzazione, quella sì, del nostro ospedale, mentre il centrodestra taglia corto e si prepara a chiuderci la struttura».
Il sindaco, che ha appoggiato la richiesta del centrosinistra, annuncia una linea per ora improntata alla diplomazia per risolvere l'ormai conclamato conflitto tra i diversi livelli del Pdl.
«Premesso che azioni eclatanti come quella del collega sindaco di Casoli servono a poco, a nostro giudizio, noi puntiamo ad aprire un tavolo tecnico con la Regione per sconfessare innanzitutto il metodo utilizzato dalla Baraldi, giunta alla conclusione ineluttabile della chiusura del Santissima Immacolata sulla base di statistiche parziali e perciò false rispetto alla questione».
Salvi mantiene comunque una visione diversa da quella del centrosinistra sulle fasi che hanno portato alla decisione di chiudere. «E' stata una spoliazione progressiva, quella che ci conduce fino ai fatti di oggi», osserva, «e oggi tocca a noi la parte più difficile».
Per lunedì sono stati invitati fra gli altri i parlamentari eletti nel comprensorio Fabrizio Di Stefano, Giovanni Legnini, Alfonso Mascitelli e Lanfranco Tenaglia, oltre al presidente Chiodi, il presidente della Provincia Enrico Di Giuseppantonio, l'assessore regionale tetatino Mauro Febbo, il capogruppo Pd in Regione Camillo D'Alessandro e il segretario regionale del Pd Silvio Paolucci.
Ieri mattina, sulla spinta dell'azione clamorosa del sindaco di Casoli Sergio De Luca, incatenato per protestare contro la prevista chiusura dell'ospedale, la politica guardiese ha dato un'accelerazione decisiva agli eventi che si concentreranno entro la fine del mese. La richiesta al sindaco Sandro Salvi di tenere l'assemblea all'aperto è partita dal gruppo del centrosinistra all'opposizione e formalizzata dalla capogruppo Gianna Di Crescenzo.
«E' ormai un'emergenza, quella innescata dal nuovo Piano sanitario regionale di Gianni Chiodi e Giovanna Baraldi (rispettivamente presidente della Regione e subcommissaria governativa al risanamento della sanità abruzzese, ndc)», spiega Di Crescenzo, «che racconta con chiarezza l'isolamento del centrodestra guardiese rispetto ai livelli di governo superiori. Salvi deve ammettere di essere stato abbandonato dai suoi amici alla Regione e in Parlamento, e nemmeno personaggi come Rocco Micucci e Antonio Tavani (ex sindaco di Rapino oggi presidente della Fira il primo, vice presidente della Provincia il secondo, ndc) sono all'orizzonte dopo aver protestato platealmente negli anni scorsi contro un'autentica riorganizzazione, quella sì, del nostro ospedale, mentre il centrodestra taglia corto e si prepara a chiuderci la struttura».
Il sindaco, che ha appoggiato la richiesta del centrosinistra, annuncia una linea per ora improntata alla diplomazia per risolvere l'ormai conclamato conflitto tra i diversi livelli del Pdl.
«Premesso che azioni eclatanti come quella del collega sindaco di Casoli servono a poco, a nostro giudizio, noi puntiamo ad aprire un tavolo tecnico con la Regione per sconfessare innanzitutto il metodo utilizzato dalla Baraldi, giunta alla conclusione ineluttabile della chiusura del Santissima Immacolata sulla base di statistiche parziali e perciò false rispetto alla questione».
Salvi mantiene comunque una visione diversa da quella del centrosinistra sulle fasi che hanno portato alla decisione di chiudere. «E' stata una spoliazione progressiva, quella che ci conduce fino ai fatti di oggi», osserva, «e oggi tocca a noi la parte più difficile».
Per lunedì sono stati invitati fra gli altri i parlamentari eletti nel comprensorio Fabrizio Di Stefano, Giovanni Legnini, Alfonso Mascitelli e Lanfranco Tenaglia, oltre al presidente Chiodi, il presidente della Provincia Enrico Di Giuseppantonio, l'assessore regionale tetatino Mauro Febbo, il capogruppo Pd in Regione Camillo D'Alessandro e il segretario regionale del Pd Silvio Paolucci.
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