Ospedale, svaniti 10 milioni
I piani di ristrutturazione fermi da 2 anni in Regione.
LANCIANO. L’ampliamento del pronto soccorso e l’ammodernamento dell’intero ospedale Renzetti, atteso dai cittadini frentani da oltre 40 anni, resta un sogno: la Regione ha bloccato i quasi 10 milioni di euro che aveva stanziato più di due anni fa. Un duro colpo, che arriva dopo l’annuncio della soppressione della Asl Lanciano-Vasto. E gli appelli all’assessore regionale alla sanità Lanfranco Venturoni per sbloccare le risorse già impegnate Sembrano cadere nel vuoto.
La ristrutturazione di alcuni servizi è un’esigenza prioritaria ormai da anni. E a molti appare incomprensibile legare il congelamento di investimenti funzionali all’attività ordinaria a una riorganizzazione amministrativa, per quanto radicale come quella avviata dalla Regione in questi giorni.
Il milione 327mila euro destinato all’ampliamento del pronto soccorso e gli 8 milioni 683mila 769 euro per la riqualificazione dell’intero ospedale pronti da due anni, bloccati dopo lo scandalo della Sanitopoli regionale, non sono stati sbloccati e c’è il serio rischio che vengano dirottati altrove. «Ho chiesto all’assessore Venturoni di dare il via libera almeno al progetto del Pronto Soccorso», afferma il sindaco Flippo Paolini, «perché è un reparto salvavita che opera in condizioni precarie ed è necessario per un comprensorio grande come quello frentano. Inoltre il progetto è esecutivo e i fondi sono stati già stanziati da due anni. Non si può fare marcia indietro e penalizzare sempre il territorio frentano».
Anche il Pd scende in campo in difesa dell’ospedale diffidando l’assessore Venturoni a bloccare i fondi stanziati per la ristrutturazione del pronto soccorso e della rianimazione, già appaltati dall’attuale direzione. Dalla sede Asl dove tra un paio di giorni, a meno di ripensamenti dell’ultima ora, il manager Michele Caporossi, il direttore sanitario Alfredo Cordoni e il direttore amministrativo Antonello Maraldo dovranno fare le valigie, tutto tace. «Negli uffici non sono arrivate comunicazioni che riguardono i fondi», affermano dalla sede di via Spaventa «né di un blocco, né della concessione definitiva. Sta di fatto, però, che i progetti, come quello del pronto soccorso, sono da anni sulle scrivanie degli uffici tecnici regionali in attesa di una convalida definitiva che possa dare il via al realizzazione dei lavori».
Dopo i tagli operati negli ultimi tre anni nei posti letto, scesi di oltre 50 unità per essere in linea con il piano di riordino nazionale e regionale, l’accorpamento di sei reparti (chirurgia-urologia, ostetricia e ginecologia, otorino e oculistica) che ha più volte portato l’ospedale al collasso con i malati “parcheggiati” in unità operative non consone, il taglio del personale, il blocco delle assunzioni e dei concorsi imposti dalla Regione, per il Renzetti sarebbe il colpo di grazia il taglio dei fondi per la ristrutturazione.
La ristrutturazione di alcuni servizi è un’esigenza prioritaria ormai da anni. E a molti appare incomprensibile legare il congelamento di investimenti funzionali all’attività ordinaria a una riorganizzazione amministrativa, per quanto radicale come quella avviata dalla Regione in questi giorni.
Il milione 327mila euro destinato all’ampliamento del pronto soccorso e gli 8 milioni 683mila 769 euro per la riqualificazione dell’intero ospedale pronti da due anni, bloccati dopo lo scandalo della Sanitopoli regionale, non sono stati sbloccati e c’è il serio rischio che vengano dirottati altrove. «Ho chiesto all’assessore Venturoni di dare il via libera almeno al progetto del Pronto Soccorso», afferma il sindaco Flippo Paolini, «perché è un reparto salvavita che opera in condizioni precarie ed è necessario per un comprensorio grande come quello frentano. Inoltre il progetto è esecutivo e i fondi sono stati già stanziati da due anni. Non si può fare marcia indietro e penalizzare sempre il territorio frentano».
Anche il Pd scende in campo in difesa dell’ospedale diffidando l’assessore Venturoni a bloccare i fondi stanziati per la ristrutturazione del pronto soccorso e della rianimazione, già appaltati dall’attuale direzione. Dalla sede Asl dove tra un paio di giorni, a meno di ripensamenti dell’ultima ora, il manager Michele Caporossi, il direttore sanitario Alfredo Cordoni e il direttore amministrativo Antonello Maraldo dovranno fare le valigie, tutto tace. «Negli uffici non sono arrivate comunicazioni che riguardono i fondi», affermano dalla sede di via Spaventa «né di un blocco, né della concessione definitiva. Sta di fatto, però, che i progetti, come quello del pronto soccorso, sono da anni sulle scrivanie degli uffici tecnici regionali in attesa di una convalida definitiva che possa dare il via al realizzazione dei lavori».
Dopo i tagli operati negli ultimi tre anni nei posti letto, scesi di oltre 50 unità per essere in linea con il piano di riordino nazionale e regionale, l’accorpamento di sei reparti (chirurgia-urologia, ostetricia e ginecologia, otorino e oculistica) che ha più volte portato l’ospedale al collasso con i malati “parcheggiati” in unità operative non consone, il taglio del personale, il blocco delle assunzioni e dei concorsi imposti dalla Regione, per il Renzetti sarebbe il colpo di grazia il taglio dei fondi per la ristrutturazione.