Ospitarono il ricercato: arrestati per evasione
In carcere i due che accolsero l’uomo dell’acido gettato contro la donna di Pesaro Assolti per favoreggiamento, hanno violato l’obbligo di dimora per due scippi
VASTO. Assolti dall’accusa di favoreggiamento vengono arrestati per evasione. Nuovi guai giudiziari per Arlind e Arvid Spahija, 20 e 22 anni, i fratelli albanesi a casa dei quali il 1° maggio scorso è stato catturato il connazionale Rubin Talaban, ricercato in tutta Italia per l’aggressione con l’acido, a Pesaro, all’avvocato Lucia Annibali di Urbino. I due non avrebbero dovuto essere a San Salvo. In osservanza di ben due obblighi di dimora emessi dal tribunale di Vasto 9 mesi fa, non potevano allontanarsi dal comune di residenza, Cupello. Così ieri mattina al termine del processo per direttissima per favoreggiamento, sono stati riportati a Torre Sinello per evasione. Il compito del loro avvocato, Domenica Pomponio, si complica.
I precedenti. 5 settembre 2012: a piedi per le strade di San Salvo avvicinano una pensionata e le strappano la collana dal collo e pochi minuti dopo la rivendono in un “Compro oro”. I carabinieri e la polizia municipale riescono a raggiungerli e ad arrestarli. 7 settembre: Arlind e Arvid Spahija vengono condannati dal tribunale all’obbligo di dimora a Cupello, loro comune di residenza. 22 settembre: per la seconda volta in 15 giorni, violando la misura cautelare, scippano una donna di 84 anni e tornano in carcere. Viene reiterato l’obbligo di dimora a Cupello ma evidentemente a loro non piace proprio. Arlind e Arivd Spahija il 1° maggio scorso sono stati arrestati a San Salvo marina per favoreggiamento. Hanno ospitato Rubin Talaban, ricercato da giorni in tutta Italia.
Il favoreggiamento. Ieri mattina i due fratelli, assistiti dall’avvocato Domenica Pomponio, sono comparsi davanti al giudice Elio Bongrazio e al Pm Giancarlo Ciani per rispondere di favoreggiamento. Il processo è stato celebrato per direttissima. L’avvocato Pomponio ha chiesto e ottenuto il rito abbreviato. Nel corso dell’udienza la difesa ha dimostrato che i due imputati ignoravano che Talaban fosse ricercato per aver sfigurato l’avvocato Lucia Annibali. «Il giudice Bongrazio ha riconosciuto la buona fede dei miei clienti e li ha quindi assolti perché il fatto non costituisce reato», spiega l’avvocato Pomponio.
L’epilogo imprevisto. Alla fine del processo i due fratelli non hanno potuto festeggiare. Sono stati nuovamente arrestati e questa volta per evasione.«Quando hanno ospitato Talaban erano a San Salvo marina. In realtà avevano l’obbligo di dimora a Cupello», fa notare il capitano dei carabinieri, Giancarlo Vitiello. Arlind e Arvid saranno sottoposti a giorni a un nuovo processo. «Non so ancora quando, devo leggere il fascicolo», fa sapere il loro difensore.
Paola Calvano
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