Vasto

Palazzo D’Avalos, fondi per la messa in sicurezza

Crollo del muro di contenimento orientale, oggi la Regione deciderà sulla somma per stabilizzare l’edificio

VASTO. La ferita che ha sventrato il muro di contenimento di Palazzo D'Avalos non sanguina più. Sullo squarcio e sui danni che ha provocato il crollo i vigili del fuoco del nucleo speciale Saf (Speleo, Alpino Fluviale) del Comando provinciale di Chieti hanno steso grandi teloni di plastica. Una soluzione necessaria per evitare ulteriori infiltrazioni di acqua piovana nel terreno. L'intervento è stato lungo e delicato. Domani la Regione stanzierà i fondi per l'intervento d'urgenza. Fino al termine dei lavori l'area sarà tenuta costantemente sotto controllo dagli uomini del Gruppo di Protezione civile di Vasto diretti da Eustachio Frangione. Nei prossimi giorni saranno installati sensori all'interno ed all'esterno di Palazzo d'Avalos per monitorare ogni movimento. I tecnici del Genio Civile e della Soprintendenza, hanno controllato l'edificio, assicurando di non aver individuato lesioni o sui muri. Il responsabile regionale del Genio Civile , Emidio Primavera ha chiesto ai tecnici del Comune gli elaborati tecnici necessari a ricostruire la storia geologica e morfologica del costone orientale della città. Primavera ha chiesto anche al presidente della Regione Luciano D'Alfonso il massimo impegno per accelerare " la cura". Immediata la risposta: «Mi impegno perché questa ferita che ha colpito nel cuore Vasto possa essere rimarginata». Domani saranno assegnate le prime risorse.«Il Palazzo oggi sembra non essere a rischi» ha ribadito D'Alfonso, «dobbiamo però lavorare affinchè non accada in seguito». Due le famiglie che con provvedimento sindacale hanno dovuto lasciare le loro case. Interdetta al traffico la zona di Porta Palazzo. Il Comune è stato accusato di cecità e scarso impegno. Il sindaco Luciano Lapenna ha risposto con una nota: «Con senso di responsabilità e amore per la nostra terra lavoro da anni per la messa in sicurezza delle zone cittadine a maggior rischio idrogeologico. Già prima di essere sindaco, nella mia veste di consigliere regionale, ho garantito alla città i finanziamenti per il consolidamento del costone orientale nella parte sottostante il Castello Aragona. Nel corso del mio mandato, ho lavorato per la messa in sicurezza, il rifacimento e la pedonalizzazione della passeggiata panoramica di Via Adriatica, riconsegnando alla città e ai suoi abitanti un luogo non solo bello ma sicuro». Dopo aver ricordato tutti i lavori in corso Lapenna ha rimarcato che la visita a Vasto di Franco Gabrielli, capo della Protezione civile nazionale, non è stata casuale. «Non mi aspetto di sentirmi dire grazie dai barellieri dell'odio, dai professionisti della polemica inutile e stucchevole, da quelli che fingono di avere la memoria corta, nè da tutti gli aspiranti candidati sindaci del centrodestra alle prossime elezioni. Ho fatto e continuerò a fare il mio dovere». Sulla vicenda è intervenuta anche Italia nostra stigmatizzando la mancanza di drenaggio e l'insufficienza di sistemi fognari oltre ad un adeguato monitoraggio. «A Vasto ci sono associazioni di professionisti che potrebbero dare un serio contributo alla gestione della cosa pubblica, ma nessuna amministrazione cittadina ha mai avuto il "coraggio" di coinvolgerle», annota Davide Aquilano.

Paola Calvano

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