Pantalonificio d’Abruzzo chiusura a fine anno

L’azienda con 95 dipendenti smette di lavorare nel prossimo dicembre Incaricata la società Wollo per la riconversione del sito produttivo

GISSI. Dopo Golden Lady anche il Pantalonificio d’Abruzzo lascia la Val Sinello. La conferma è stata data ai sindacati a fine anno. La chiusura dello stabilimento tessile è stata programmata per dicembre 2013. In questi undici mesi, esperti e sindacati dovranno cercare di riconvertire il sito produttivo. Sarà la Wollo, la stessa società che si è occupata della riconversione della Golden Lady, a trovare aspiranti acquirenti. La notizia è emblematica della grave crisi che ha colpito il settore produttivo nel Vastese. Il tessile, in particolare, vive un’agonia inarrestabile.

Il Pantalonificio d’Abruzzo, 95 dipendenti, uno dei gioielli della Val Sinello non è stato risparmiato. L’azienda, che ha la sede centrale in Brianza, davanti a un calo di vendite drammatico ha deciso di concentrare la produzione al Nord. I sindacati sono riusciti ad assicurare ai lavoratori (al 90% donne) i contratti di solidarietà per un anno. Le operaie fino a dicembre lavoreranno due giorni a settimana. Undici mesi sembrano un lasso di tempo lungo. In realtà non è detto che basteranno per trovare un imprenditore interessato a produrre in Abruzzo.

I dirigenti del Pantalonificio hanno iniziato a lanciare messaggi ai sindacati nel mese di ottobre 2012. Nel corso di un lungo incontro nella sede di Assovasto palesarono chiaramente l’intenzione di andare via. Davanti a una situazione di mercato decisamente nera e dopo 18 mesi di cassa integrazione l’azienda annunciò l’intenzione di passare ai contratti di solidarietà per tutto il personale in vista di una chiusura definitiva. I sindacati all’inizio non hanno accettato la proposta e hanno chiesto all’azienda di prolungare i contratti di solidarietà fino al 2015. La discussione è andata avanti per settimane.

C’è stato un altro incontro l’8 novembre e poi ad inizio dicembre. Ora c’è quasi un anno di tempo per trovare una soluzione, ma non sarà facile viste le condizioni della Val Sinello e del settore tessile.

Nel 2003 il manifatturiero occupava in Abruzzo 5.700 dipendenti. Attualmente sono meno di duemila. E purtroppo, viste le previsioni, il futuro appare ancora più critico. All’orizzonte non ci sono grossi progetti. I sindacati da mesi lanciano richieste di soccorso alla politica. Una grossa mano potrebbe arrivare dalla dichiarazione dello stato di crisi e dai finanziamenti previsti dalla Regione per chi investe.

«La situazione va comunque presa di petto. Oltre alle promesse vogliamo i fatti. Quello che è accaduto agli ex dipendenti della Golden Lady non induce all’ottimismo», protestano i lavoratori. Cgil, Cisl e Uil si sono già rimboccate le maniche e stanno facendo il possibile per evitare la desertificazione della Val Sinello.

Paola Calvano

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