La polemica

Parco della costa socialisti contro il Pd

ORTONA. «L'idea del referendum per definire i confini del Parco nazionale della Costa teatina dimostra l'incapacità amministrativa e politica anche degli attuali amministratori di centrosinistra, in...

ORTONA. «L'idea del referendum per definire i confini del Parco nazionale della Costa teatina dimostra l'incapacità amministrativa e politica anche degli attuali amministratori di centrosinistra, in continuità con quelli del centrodestra». Da ex segretario cittadino del Partito socialista, carica ricoperta fino a pochi mesi fa, Antonio Bruni spara a zero sulla giunta D'Ottavio. Rimasto iscritto al partito che a maggio aveva sostenuto la coalizione di centrosinistra, Bruni fa notare che «stavolta la novità consiste nello scaricabarile sul popolo per incapacità o scarsa volontà di risolvere il problema». Bruni ripercorre la vicenda della perimetrazione del Parco costiero e conclude che «la maggioranza attuale è ancora più colpevole, in quanto nella seduta del 23 settembre 2011, il Pd presentò una nuova perimetrazione, con confini tra Foro e Feltrino. Ma oggi, dopo sei mesi», incalza Bruni, «D'Ottavio e i suoi hanno cambiato idea. Dimostrando così che quella coalizione non esiste, come non esiste più la sinistra, nonostante Sel. A guidare la città sono i vecchi e i nuovi democristiani». (f.b.)

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