Parco Diocleziano chiuso È diventato una giungla

La società che lo ha gestito per tre anni ha riconsegnato le chiavi al Comune L’assessore Di Naccio: nuovo appalto ma aperto anche alle associazioni

LANCIANO. Arbusti ed erbacce alle Torri Montanare. Detriti, vegetazione incolta, parapetto in frantumi a Pozzo Bagnaro, dove è stata trovata nel 2008 la vecchia fonte. Erba, rovi e canne talmente alte che nascondono le stradine al parco Diocleziano. I monumenti e le bellezze della città sono soffocate dalle erbacce.

Le torri Montanare, erette a partire dall’XI secolo per difendere Civitanova, sulle mura esterne sono piene di erba ma anche di arbusti. E fa rabbia visto che proprio gli arbusti cresciuti sulle mura e tra le crepe, ne hanno causato un piccolo crollo nel dicembre scorso. «Il Comune non ha personale a sufficienza, e pochi soldi, per la manutenzione e la gestione del verde pubblico», afferma l’assessore ai lavori pubblici, Antonio Di Naccio, «ma le torri non sono in abbandono. Visto l’inizio dei corsi musicali estivi ci siamo occupati dell’interno, della piazza d’Armi. Dentro è tutto pulito e abbiamo sistemato, una ad una, le pietre che si staccavano dalle mura sul versante di via Spaventa. Purtroppo sono i piccioni a far staccare le pietre già in bilico. Abbiamo messo del cementino ma occorre, e lo sappiamo, un grande lavoro di consolidamento. Per il restauro il progetto è pronto, siamo da mesi in attesa dei fondi della Regione che non arrivano. Per pulire l’esterno chiederemo aiuto alle associazioni».

Altro capitolo il parco Diocleziano: è una giungla. Le stradine si intravedono nascoste da erbacce e canne. Ci sono rifiuti e si entra solo dai cancelli superiori. «Il parco è un problema», ammette Di Naccio, «la società che lo ha gestito per tre anni, la cooperativa Front 242 di San Vito, ha riconsegnato le chiavi nei giorni scorsi per la scadenza del contratto. Ora siamo noi a dover andare ad aprire, pulire, sorvegliare l’area». Ma se il Comune a stento riesce a fare l’ordinaria manutenzione del verde, come può gestire un’area di 22mila metri quadrati?

«Stiamo studiando un nuovo bando per l’affidamento del parco», spiega Di Naccio, «ma non solo aperto ai privati, che svolgono attività non proprio compatibili con l’area, ma anche alle associazioni».

Purtroppo il parco è sempre vuoto e questo problema se lo trascina fin dall’inaugurazione nel 2008. L’idea di sistemare gli ascensori per il posteggio dei bus che dovrebbe sorgere di fronte all’area potrebbe essere una spinta a valorizzarlo e utilizzarlo. Ma sono ipotesi. La realtà si racchiude in una parola: abbandono. Così come l’area di pozzo Bagnaro. Proprio di fronte il Diocleziano: lì vegetazione incolta, rifiuti e erbacce sono un pericolo per gli automobilisti perché ostacolano la visibilità.

Teresa Di Rocco

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