Passeggiata a fuoco Ora Ortona teme per le aree protette
Il consigliere Tucci: senza manutenzione rischio incendi alto Arduini (Wwf): da otto anni due riserve sono senza cura
ORTONA. Sono a rischio le oasi protette del territorio ortonese. Il pericolo non viene solo dagli incendiari e da chi intende devastare gli scorci più belli di Ortona, ma anche dall’incuria, dall’inciviltà e dalla mancanza di manutenzione. Zone come l’Acquabella e i Ripari di Giobbe, aree protette, si trovano nel più totale abbandono. Stesso discorso vale per la balconata dell’Orientale, la più bella passeggiata della città la cui vegetazione sottostante è andata a fuoco nei giorni scorsi, in pieno centro e sotto gli occhi di decine di residenti e turisti. Uno scempio per la città costiera che, a breve, dovrebbe essere inserita nella perimetrazione del Parco nazionale della costa teatina.
L’allarme sull'incuria delle riserve era stato lanciato un mese fa dal consigliere comunale di maggioranza Enzo Tucci. «Avevo sollecitato la giunta e il sindaco Vincenzo D’Ottavio a effettuare un intervento urgente di manutenzione di boschi e sottoboschi di queste aree», sottolinea Tucci, «purtroppo sono state pulite solo le zone più accessibili. Il risultato è il triste spettacolo di questi giorni: a causa degli accessi completamente sepolti dalla vegetazione per i vigili del fuoco è stato ancora più difficile intervenire. Lìincendio sotto l’Orientale», prosegue Tucci, «è uno schiaffo alla città. Non siamo stati in grado di proteggere uno degli scorci più belli di questo territorio, con il rischio che l’incendio avesse conseguenze ancora più gravi».
Un rischio concreto si vive anche per le riserve. Ripari di Giobbe, la cui splendida vegetazione circostante è andata a fuoco nei giorni scorsi, e la riserva dell’Acquabella sono praticamente prive di manutenzione e di vigilanza. All’Acquabella, nella zona di San Donato, manca perfino il sistema fognario. «La pinetina dell’Acquabella e la vegetazione rigogliosa dei Ripari di Giobbe», sottolinea Tucci, «vanno costantemente monitorate e vigilate. Ci sono zone impervie il cui sottobosco andrebbe periodicamente ripulito per evitare che si creino micce per gli incendi dolosi». Tucci suggerisce anche l’uso di guardie ecologiche volontarie sia per la manutenzione e sia per la vigilanza dei luoghi.
«Ortona da ben otto anni ha due riserve completamente allo sbando», interviene Fabrizia Arduini, del Wwf, «non c’è un piano di assetto naturalistico che permetterebbe di zonizzare e gestire le due riserve e preservarle dagli attacchi dei piromani. Manca tutto: vigilanza, manutenzione, perfino i cartelli che indicano il posto e vietano di buttare rifiuti. Un anno fa», prosegue la Arduini, «in una delle passeggiate del Wwf, ci siamo vergognati per come abbiamo trovato l’Acquabella a un mese dalla pulizia: c’erano rifiuti e sporcizia dappertutto, in un luogo che è una perla della nostra costa». Daria De Laurentiis
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