Perquisita l’abitazione del prete indagato
Accuse di un testimone sui riti officiati: sequestrati documenti e computer Il religioso senza più incarichi pastorali. Il vescovo: «Verità e carità ci guidino»
LANCIANO. È stata perquisita l’abitazione di don Andrè Facchini, 38 anni, ex parroco della chiesa di Sant’Agostino, sotto inchiesta per presunta violenza sessuale su un parrocchiano di 27 anni. Il sostituto procuratore Rosaria Vecchi, titolare dell’indagine, ha disposto la perquisizione nella casa dove il prete è ospite di amici.
La sezione di polizia giudiziaria dei carabinieri in procura, ha sequestrato documenti e un computer, alla ricerca di elementi e indizi relativi al secondo filone di indagine che vede al centro don Andrè Facchini. Riguarda le accuse mosse da un ex componente della Legio Sacrorum Cordium, la congregazione istituita in città dallo stesso sacerdote, nel corso di un’intervista rilasciata alla tv internet Abruzzolive. Nel video, acquisito dalla procura e quindi oscurato, il testimone, con il capo coperto da un foulard e la voce contraffatta, raccontava degli strani riti officiati contro il demonio, di apparizioni, penitenze e punizioni corporali, avvenute anche su minorenni, che sarebbero stati addirittura frustrati sulla schiena nuda con il rosario.
Chi voleva tirarsi fuori dalla congregazione, proseguiva il testimone nell’intervista, veniva sottoposto a persecuzione psicologica, tanto che più di una persona plagiata avrebbe ricorso a cure psichiatriche e psicofarmaci. Accuse gravissime se fossero confermate.
La Curia segue con apprensione la vicenda da quando è iniziata, un anno fa, con il pestaggio del sacerdote di origini brasiliane e la denuncia per violenza sessuale da parte di un giovane. Il ragazzo avrebbe prima subito le attenzioni morbose di don Andrè e poi vessazioni e persecuzioni una volta che si era allontanato dalla cerchia del parroco.
Dopo l’aggressione, il prelato era stato allontanato dalla stessa Curia per un anno. Dopo gli ultimi sviluppi don Andrè, che al suo ritorno in città faceva da assistente al cappellano dell’ospedale, non ricopre più alcun incarico pastorale. In questi giorni è tornato in Brasile. «Verità e carità devono guidarci», ribadisce l’arcivescovo Emidio Cipollone, «il video sequestrato conferma cose che si dicevano, e lo fa tramite la voce di un testimone. Ci si interroga su tutto questo, ma siamo in attesa di quello che farà la magistratura».
Stefania Sorge
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