Pescara trema per l'Asse attrezzato
Dopo 36 anni non ancora liquidati i compensi per gli espropri
PESCARA. Il Consorzio industriale Chieti-Pescara fa tremare i soci, tra cui il Comune di Pescara che detiene il 23 per cento. Il motivo? Il debito enorme accumulato che supera i 27 milioni di euro. Gli enti azionisti rischiano di doverlo ripianare.
Ma il Consorzio ha un tesoro nascosto, di cui in pochi sono a conoscenza: l'Asse attrezzato. E' ancora oggi di sua proprietà, ma il raccordo Pescara-Chieti è affidato in gestione provvisoria gratuita all'Anas. Gestione provvisoria che va avanti dal lontano 1983, cioè da 28 anni. Il Comune di Pescara è in allarme. Alcune settimane fa, la commissione finanze, presieduta da Renato Ranieri, si è riunita per esaminare la questione. L'amministrazione vorrebbe liberarsi di questo fardello cedendo le sue quote, ma il debito rende l'operazione difficile. La Provincia di Pescara, anche lei azionista, ci ha provato. L'anno scorso, la giunta ha varato una delibera per uscire dal Consorzio, ma il commissario Carlo Tereo De Landerset si è rivolto all'avvocatura. «Ho chiesto se gli enti abbiano il dovere o meno di partecipare al ripianamento del debito», ha affermato, «sono ancora in attesa di una risposta».
DEBITO GIGANTESCO Ammonta complessivamente a 27 milioni 604mila euro il gigantesco debito accumulato nel corso degli anni dal Consorzio di sviluppo industriale Chieti-Pescara. E' quanto risulta nell'ultimo bilancio approvato, quello del 2009. Il grosso della cifra, cioè 18 milioni di euro, deriva da espropri mai liquidati per realizzare l'Asse attrezzato. «Decine di proprietari, attendono da anni di essere risarciti», ha fatto presente Ranieri, che svolge anche il compito di revisore dei conti del Consorzio.
TESORO NASCOSTO Non si sa quanto può valere l'Asse attrezzato, ma se il Consorzio riuscisse a venderlo coprirebbe con il ricavato gran parte del suo debito. Il raccordo fu realizzato proprio dal soggetto pubblico con fondi Casmez. Il primo tratto, lungo 13,7 chilometri, venne aperto il 4 giugno 1975; il secondo, cioè la sopraelevata con collegamento al porto di Pescara, nel 1985.
GESTIONE ALL'ANAS A lavori ultimati e per mancanza di risorse, il Consorzio fu costretto, il 5 settembre del 1983, a cedere la gestione del primo tratto all'Anas, tramite la sottoscrizione di un verbale di consegna provvisoria. Il secondo pezzo venne ceduto, sempre all'Anas, nel 1998. Grazie a questa operazione, l'Anas riceve dallo Stato dei finanziamenti e ora è in attesa di poter reintrodurre il pedaggio di un euro all'uscita dell'autostrada.
PESCARA IN ALLARME La commissione finanze del Comune di Pescara ha richiesto un incontro immediato tra il Consorzio, la Regione e l'Anas. «L'obiettivo», ha detto Ranieri, «il rapporto giuridico-economico, ad oggi ancora in essere, di natura provvisoria, per la gestione dell'Asse attrezzato».
Ma il Consorzio ha un tesoro nascosto, di cui in pochi sono a conoscenza: l'Asse attrezzato. E' ancora oggi di sua proprietà, ma il raccordo Pescara-Chieti è affidato in gestione provvisoria gratuita all'Anas. Gestione provvisoria che va avanti dal lontano 1983, cioè da 28 anni. Il Comune di Pescara è in allarme. Alcune settimane fa, la commissione finanze, presieduta da Renato Ranieri, si è riunita per esaminare la questione. L'amministrazione vorrebbe liberarsi di questo fardello cedendo le sue quote, ma il debito rende l'operazione difficile. La Provincia di Pescara, anche lei azionista, ci ha provato. L'anno scorso, la giunta ha varato una delibera per uscire dal Consorzio, ma il commissario Carlo Tereo De Landerset si è rivolto all'avvocatura. «Ho chiesto se gli enti abbiano il dovere o meno di partecipare al ripianamento del debito», ha affermato, «sono ancora in attesa di una risposta».
DEBITO GIGANTESCO Ammonta complessivamente a 27 milioni 604mila euro il gigantesco debito accumulato nel corso degli anni dal Consorzio di sviluppo industriale Chieti-Pescara. E' quanto risulta nell'ultimo bilancio approvato, quello del 2009. Il grosso della cifra, cioè 18 milioni di euro, deriva da espropri mai liquidati per realizzare l'Asse attrezzato. «Decine di proprietari, attendono da anni di essere risarciti», ha fatto presente Ranieri, che svolge anche il compito di revisore dei conti del Consorzio.
TESORO NASCOSTO Non si sa quanto può valere l'Asse attrezzato, ma se il Consorzio riuscisse a venderlo coprirebbe con il ricavato gran parte del suo debito. Il raccordo fu realizzato proprio dal soggetto pubblico con fondi Casmez. Il primo tratto, lungo 13,7 chilometri, venne aperto il 4 giugno 1975; il secondo, cioè la sopraelevata con collegamento al porto di Pescara, nel 1985.
GESTIONE ALL'ANAS A lavori ultimati e per mancanza di risorse, il Consorzio fu costretto, il 5 settembre del 1983, a cedere la gestione del primo tratto all'Anas, tramite la sottoscrizione di un verbale di consegna provvisoria. Il secondo pezzo venne ceduto, sempre all'Anas, nel 1998. Grazie a questa operazione, l'Anas riceve dallo Stato dei finanziamenti e ora è in attesa di poter reintrodurre il pedaggio di un euro all'uscita dell'autostrada.
PESCARA IN ALLARME La commissione finanze del Comune di Pescara ha richiesto un incontro immediato tra il Consorzio, la Regione e l'Anas. «L'obiettivo», ha detto Ranieri, «il rapporto giuridico-economico, ad oggi ancora in essere, di natura provvisoria, per la gestione dell'Asse attrezzato».
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