san vito

Petizione anti-racchettoni al mare

Bagnanti raccolgono 70 firme da inoltrare a Capitaneria e Comune

SAN VITO. Hanno raccolto una settantina di firme e consegnato il plico ai gestori degli stabilimenti “Aldeberan” e “kraters” alcuni bagnanti che vorrebbero, ma non riescono appieno, trascorrere alcune ore di relax, almeno nel primo pomeriggio, sulla spiaggia di sabbia dei due stabilimenti. La petizione, invita alla Capitaneria di porto, al Comune di San Vito, all’Unione dei comuni, ai Carabinieri, è stata fatta per chiedere maggiori controlli per evitare giochi con la palla e i racchettoni, che tra l’altro sono pure vietati in spiaggia.

«Abbiamo ricevuto la petizione e inviata alle autorità competenti» racconta Nino D’Alessandro, gestore degli stabilimenti «perché nonostante gli sforzi degli addetti- 5 unità e un bagnino abilitato- alcuni bagnati continuano a disturbare e dar fastidio agli altri, soprattutto nelle ore di punta sulla spiaggia, sulla battigia, e in acqua bassa mediante giochi con la palla e con i racchettoni. E ultimante due bambini sono stati portati in pronto soccorso perché hanno ricevuto pallonate e “palettate” in pieno viso. Così non si può continuare».

Sulla petizione i firmatari hanno evidenziato che gli interventi del personale degli stabilimenti sono vani perché le persone li ignorano e peggio li trattano in malo modo. E che anche le proteste dei proprietari dei lidi sono cadute nel vuoto. Eppure c’è un’ordinanza balneare 2013 che dispone il divieto assoluto di praticare qualsiasi tipo di gioco che possa costituire pericolo per l’incolumità delle persone o recare disturbo ai bagnati, come giocare con il pallone, tamburello, racchettoni ed esplicita che gli ufficiali, gli agenti di polizia giudiziaria, municipale, sono incaricati dell’esecuzione della ordinanza. «Ma il problema è questo» sottolineano i gestori degli stabilimenti «in questo caso non ci sono controlli da parte delle autorità».

Teresa Di Rocco

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