Pilkington, 200 mila vetri ordinati dalla Renault

Lo stabilimento di San Salvo vince la fornitura sui colleghi della Polonia i sindaci: miglioriamo la logistica e poi fondi per lo scalo ferroviario

SAN SALVO. Nel periodo più triste per i 2 mila dipendenti Pilkington e alla vigilia della prima settimana di ferie, l’unica buona notizia è arrivata dalla Francia : 200.000 vetrature per la Renault. Lo stabilimento di San Salvo ha strappato ai colleghi polacchi la fornitura. Le altre notizie sono tutte negative. Anche le vetrature della nuova Fiat 500 prodotta in Serbia vanno ai colleghi dello stabilimento polacco.

Non bastano le rassicurazioni del presidente del consiglio d’amministrazione, Graziano Marcovecchio, a tranquillizzare i lavoratori e i titolari delle piccole e medie aziende dell’indotto. E non sono tranquilli neppure i sindaci. Per questo cercano di unire le forze per convincere Pilkington e gli altri colossi a investire ancora nel Vastese. «Non possiamo competere con le autostrade polacche, ma dobbiamo assolutamente trovare il modo di migliorare la logistica e reperire i 60 mila euro necessari a realizzare lo scalo ferroviario chiesto dall’industria vetraria», dice il sindaco di Vasto, Luciano Lapenna. «La Regione deve cercare di adeguare la fiscalità a quella di altre regioni italiane, ma soprattutto bisogna combattere tutti insieme per accorciare i tempi burocratici. Se necessario con la mobilitazione». Il tono di Lapenna è perentorio.

È pronto a schierarsi al fianco di Tiziana Magnacca, sindaco di San Salvo, per scuotere le istituzioni ed evitare l’esodo delle industrie dal territorio. Con loro si sono già schierati i sindaci di Casalbordino, San Buono, Fresagrandiaria, Celenza Sul Trigno, Furci e Pollutri. «Quello che accade è assurdo. Le aziende alla fine esasperate sono costrette ad andare via», ammonisce il primo cittadino di Pollutri, Nicola Benedetti. «La Sevel aspetta da 20 anni un tunnel a Quadri. L’attesa non andrà avanti all’infinito».

Su un punto i sindaci sono tutti d’accordo: occorre concentrare gli sforzi sul porto di Punta Penna. «Il consiglio comunale di Vasto ha approvato nel 2007 il nuovo piano regolatore. Lo strumento è al palo: l’autorità marittima e la Regione fanno a rimpiattino e nessuno si decide a dare l'okay. Chiediamo con forza a chi di dovere di mettere fine a questa assurda vicenda», chiedono gli amministratori del Vastese. «Lavoriamo tutti insieme per offrire più servizi a costi vantaggiosi», invita Lapenna. «Presto 80 comuni del territorio dovranno discutere delle nuove forniture di gas. Sette colossi industriali parteciperanno al bando per l’aggiudicazione delle forniture. Decidiamo insieme la fornitura più conveniente. Facciamo sistema per ottenere il miglioramento delle strade e dei servizi. È giusto quello che dice il consigliere comunale di opposizione Domenico Di Stefano. Marciamo uniti. Divisi sarebbe un suicidio».(p.c.)

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