Pilkington, il pericolo si chiama Fuyao Glass
San Salvo. La multinazionale del vetro illustra il budget ai sindacati con l’occhio alla concorrente cinese
SAN SALVO. Oggi la dirigenza della Pilkington Italia incontra i sindacati per illustrare il budget. I sindacati non si fanno illusioni. Difficilmente si potrà tornare ai 4 turni di lavoro. La concorrenza è sempre più agguerrita. Il nuovo pericolo arriva da Hong Kong e si chiama Fuyao. L’azienda cinese specializzata in produzione di vetri per auto Fuyao Glass, prima ha deciso di spostare parte della sua produzione dalla Cina agli Stati Uniti, poiché nella terra degli yankees la tassazione sarebbe minore rispetto al paese asiatico, e poi ha avviato la conquista dell’Europa. Fuyao è già presente in Romania ma anche in Germania. «È arrivato il momento», dice Emilio Di Cola, segretario provinciale della Cgil, «che la politica si ricordi del Vastese e di chi dà lavoro diretto a 2mila lavoratori e ha un indotto di 8mila addetti. Dopo le elezioni e a cose fatte, posso dire tranquillamente di avere visto molto poco la politica da queste parti e alla Pilkington. E se questo accade in un momento così delicato per il lavoro è un fatto che inquieta», dice Di Cola.
Pilkington da anni invoca attenzione al territorio. Le strade per arrivare nel Vastese sono un disastro, i servizi non sono migliori. Un grande aiuto potrebbe arrivare dal porto. Serve però la linea ferroviaria fino al bacino. «La politica deve tornare ad occuparsi di chi produce lavoro», ripete Di Cola.
Intanto Pilkington con la grinta di sempre e la qualità dei suoi prodotti tiene testa alla Fuyao Glass leader mondiale nella produzione di vetri per auto. Il Ceo dall’azienda, Cao Dewang, ha puntato sulla produzione negli Usa e in Europa. Pilkingoton, a giudizio dei sindacati, va messa in condizioni di vincere la concorrenza. Tanto più che entro sei mesi vanno gestiti 190 esuberi, il dieci per cento della forza lavoro della multinazionale. La “solidarietà” è finita e per almeno due anni l’azienda non potrà ricorrere alla cassa integrazione. Dopo l’incontro odierno il quadro della situazione sarà più chiara.
Il programma di approvvigionamento della forza lavoro all’interno è già stato avviato. Una decina di lavoratori pare abbiano già comunicato la disponibilità a farsi carico del lavoro che prima veniva affidato a terzi.
Altri 15 dipendenti saranno spostati negli stabilimenti satellite Primo e Bravo o verranno occupati nei servizi. (p.c.)
©RIPRODUZIONE RISERVATA.
Pilkington da anni invoca attenzione al territorio. Le strade per arrivare nel Vastese sono un disastro, i servizi non sono migliori. Un grande aiuto potrebbe arrivare dal porto. Serve però la linea ferroviaria fino al bacino. «La politica deve tornare ad occuparsi di chi produce lavoro», ripete Di Cola.
Intanto Pilkington con la grinta di sempre e la qualità dei suoi prodotti tiene testa alla Fuyao Glass leader mondiale nella produzione di vetri per auto. Il Ceo dall’azienda, Cao Dewang, ha puntato sulla produzione negli Usa e in Europa. Pilkingoton, a giudizio dei sindacati, va messa in condizioni di vincere la concorrenza. Tanto più che entro sei mesi vanno gestiti 190 esuberi, il dieci per cento della forza lavoro della multinazionale. La “solidarietà” è finita e per almeno due anni l’azienda non potrà ricorrere alla cassa integrazione. Dopo l’incontro odierno il quadro della situazione sarà più chiara.
Il programma di approvvigionamento della forza lavoro all’interno è già stato avviato. Una decina di lavoratori pare abbiano già comunicato la disponibilità a farsi carico del lavoro che prima veniva affidato a terzi.
Altri 15 dipendenti saranno spostati negli stabilimenti satellite Primo e Bravo o verranno occupati nei servizi. (p.c.)
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