Pilkington in crisi 30 lavoratori finiranno in Polonia
San Salvo, il vertice tedesco conferma i 240 esuberi Cgil, Cisl e Uil: intervenga il governatore Chiodi
SAN SALVO. Mercati in crisi e utili in calo. Nippon Sheet Glass (Nsg) è in affanno. Occorrono misure urgenti per aumentare la redditività. Compresi i tagli occupazionali. Non arrivano buone notizie dalla Germania. Nel corso del summit europeo di Bachum del 20 e 21 giugno ,il gruppo giapponese ha evidenziato un ulteriore calo di ordinativi dovuto al crollo delle vendite auto. A maggio le immatricolazioni sono scese dell’8,4 %. I cali nell’automotive sono generalizzati e inevitabilmente si ripercuotono sulle industrie fornitrici.
«Nippon Sheet Glass, che ha il 39% del fatturato in Europa non fa eccezione», dice Franco Zerra (Cisl) che insieme a Giuseppe Rucci (Cgil) e Arnaldo Schioppa (Uil) ha partecipato al summit europeo. Il colosso mondiale ha già avviato un articolato processo di riorganizzazione per aumentare la redditività sconvolgendo le previsioni e i piani fatti per il 2012. Soprattutto a San Salvo. «Chiediamo con forza l'intervento urgente del governatore Gianni Chiodi, prima che sia troppo tardi», è l'appello dei sindacati.
Il piano anticrisi della Pilkington è suddifiso in tre punti: razionalizzazione, revisione dei piani d’investimento e riduzione dell'organico. «È stata confermata la riduzione di 3.500 posti di lavoro. Una buona fetta è prevista a San Salvo, lo stabilimento più importante d’Europa», conferma Zerra.
I tagli al momento sono 240. Se 210, ossia 110 impiegati e 100 operai, possono essere gestiti con gli ammortizzatori sociali, per altri 30, purtroppo, la situazione è più difficile da gestire. Pilkington chiude gli uffici in cui erano impiegati e li trasferisce in Polonia, Paese più conveniente e che ultimamente attira in modo particolare la Fiat. La scorsa settimana Marchionne ha annunciato di voler investire 500 milioni di euro in Polonia per la produzione della nuova Punto.
«In tempi di crisi le famiglie comprano dove riescono a risparmiare e dove trovano la convenienza. L’Abruzzo e San Salvo non sono più convenienti. Per tornare ad esserlo è necessario adottare una serie di misure allettanti. Ma non può essere il sindaco di San Salvo, Tiziana Magnacca, da sola a risolvere il problema. Deve scendere in campo Chiodi. E con lui tutte le istituzioni e i politici abruzzesi. Non possono più far finta di non vedere quello che accade nel Vastese».
Zerra, e come lui tutti i rappresentanti della Cisl, ritengono che la protesta in un momento così delicato possa essere controproducente. «Non è il momento di protestare. È semmai arrivata l’ora di porre in atto azioni concrete. Pilkington sta delocalizzando importanti uffici. Va fermata. Non certo con la forza ma con la convenienza», insiste Zerra.
Mercoledì i rappresentanti sindacali incontreranno l’azienda per cercare di trovare un accordo che pesi il meno possibile sulle famiglie. «Noi faremo il possibile per salvare l’occupazione. La politica deve fare la sua parte», insistono Cgil, Cisl e Uil.
E oggi arriva a Pescara il senatore Antonio Di Pietro. Il leader dell’Italia dei valori (Idv) incontrerà i consiglieri regionali Paolo Palomba e Carlo Costantini e il senatore Alfonso Mascitelli per discutere del caso Pilkington e portare la questione in Parlamento.
«È evidente che il colosso del vetro ha intenzione di ridimensionare il sito produttivo di San Salvo. Si parla di 240 esuberi e di 400 interinali che presto potrebbero essere messi alla porta», afferma l'Italia dei valori in una nota. «Se questa ipotesi si rivelasse fondata, darebbe il colpo di grazia a un territorio già fortemente depresso dal punto di vista economico e occupazionale. Attorno alla Pilkington ruotano migliaia di famiglie per le quali i tagli rappresenterebbero la cancellazione dell’unica fonte di reddito. Un’eventualità da scongiurare con ogni mezzo», afferma Paolo Palomba confermando che la vicenda è all’attenzione del leader Di Pietro ma anche del deputato Francesco Zipponi. Anche l'Italia dei valori sollecita con un’interpellanza l’intervento urgente di Chiodi.
E intanto a San Salvo i cittadini hanno deciso di chiedere aiuto anche alla Chiesa. «Il vescovo della diocesi di Chieti-Vasto, monsignor Bruno Forte, ha sempre difeso il diritto al lavoro. Il vescovo di Avezzano, monsignor Piero Santoro, è un nostro concittadino. Lui ha visto nascere e crescere la Pilkington. Chiediamo ai due arcivescovi di darci una mano a sopravvivere», è l'appello lanciato dalle famiglie dei lavoratori.
Paola Calvano
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