I residenti protestano: non abbiamo strade d’accesso. Cieri: in autunno la nuova via
Postilli-Riccio, il Comune riapre il cantiere
Le ferrovie bloccano i passaggi abusivi per evitare l'attraversamento delle rotaie
ORTONA. Il Comune si riprende il cantiere della Postilli-Riccio mentre il contenzioso con la ditta che si era aggiudicata l'appalto va avanti. Così come continuano i disagi per i residenti della zona il cui stato di isolamento.
Un problema risalente a prima dell'inizio della realizzazione dei lavori per la litoranea, peggiora. L'unico modo sicuro per poter raggiungere le abitazioni al di là della ferrovia è quello di utilizzare il passo carrabile a cinquecento metri a nord dalla stazione di Tollo. Le altre vie utilizzate negli anni, che non possono essere considerate come passaggi veri e propri perché non a norma per quest'uso e percorsi a rischio e pericolo dei residenti, sono diventate impraticabili per svariati motivi.
L'ultimo passaggio pedonale è stato chiuso martedì mattina dalle ferrovie soprattutto per questioni di sicurezza. Gli abitanti della zona infatti, per raggiungere a piedi la Statale 16, si erano ricavati un passaggio attraverso la rete metallica che divide i binari dalle abitazioni. Una soluzione ad alto rischio che ha provocato l'intervento delle ferrovie.
Questo perché il sottopasso all'altezza della chiesa del Foro, che in realtà è uno scolo per le acque ma che da tempo immemorabile veniva utilizzato come passaggio pedonale, è stato chiuso con la realizzazione della nuova sede stradale della litoranea. Per una parte dei residenti la chiusura dei passaggi pedonali costituisce un disagio perché continuano a sentirsi isolati.
Attualmente resta un'unica via d'accesso. Per completare il tratto di litoranea che collega Postilli alla Stazione di Tollo, il Comune ha ripreso il cantiere lo scorso primo luglio. L'ufficio tecnico sta redigendo il progetto per rendere funzionale e percorribile l'intero tratto che la ditta appaltatrice ha per ora chiuso con enormi massi di cemento.
Appena riprenderanno i lavori le recinzioni saranno eliminate. «A breve saranno riappaltati i lavori», commenta l'assessore ai lavori pubblici, Lucio Cieri «prevediamo di aprire la strada entro il prossimo autunno». Per l'utilizzo del sottopassaggio della stazione per i residenti, il Comune e Rfi (Rete ferroviaria italiana) redigeranno una convenzione visto che ci sono delle prescrizioni da rispettare relative agli orai per l'utilizzo del passaggio pedonale da parte di chi non è passeggero.
Gli scoli per le acque piovane utilizzati impropriamente come passaggi resteranno chiusi mentre, per quello all'altezza della chiesa, il Comune ha stipulato un accordo con Provincia e Genio civile che prevede la modifica dei lavori realizzati ripristinando l'originario piano della sede stradale. Da luglio del 2009 il sottopasso non è più utilizzabile perché, l'uscita verso il mare, coincide con la sede della strada litoranea.
Il Comune dovrà quindi effettuare dei lavori per abbassare la sede stradale. Serviranno dunque altri soldi per tornare alla situazione precedente l'avvio dei lavori. Per realizzare la litoranea sono stati fino ad ora utilizzati sei milioni di euro di finanziamento Cipe.
I fondi sono finiti e il Comune, per riprendere e ultimare i lavori, ha previsto il ricorso a mutui per un milione di euro. Alla fine bisognerà tirare le somme senza dimenticare il contenzioso in atto.
Un problema risalente a prima dell'inizio della realizzazione dei lavori per la litoranea, peggiora. L'unico modo sicuro per poter raggiungere le abitazioni al di là della ferrovia è quello di utilizzare il passo carrabile a cinquecento metri a nord dalla stazione di Tollo. Le altre vie utilizzate negli anni, che non possono essere considerate come passaggi veri e propri perché non a norma per quest'uso e percorsi a rischio e pericolo dei residenti, sono diventate impraticabili per svariati motivi.
L'ultimo passaggio pedonale è stato chiuso martedì mattina dalle ferrovie soprattutto per questioni di sicurezza. Gli abitanti della zona infatti, per raggiungere a piedi la Statale 16, si erano ricavati un passaggio attraverso la rete metallica che divide i binari dalle abitazioni. Una soluzione ad alto rischio che ha provocato l'intervento delle ferrovie.
Questo perché il sottopasso all'altezza della chiesa del Foro, che in realtà è uno scolo per le acque ma che da tempo immemorabile veniva utilizzato come passaggio pedonale, è stato chiuso con la realizzazione della nuova sede stradale della litoranea. Per una parte dei residenti la chiusura dei passaggi pedonali costituisce un disagio perché continuano a sentirsi isolati.
Attualmente resta un'unica via d'accesso. Per completare il tratto di litoranea che collega Postilli alla Stazione di Tollo, il Comune ha ripreso il cantiere lo scorso primo luglio. L'ufficio tecnico sta redigendo il progetto per rendere funzionale e percorribile l'intero tratto che la ditta appaltatrice ha per ora chiuso con enormi massi di cemento.
Appena riprenderanno i lavori le recinzioni saranno eliminate. «A breve saranno riappaltati i lavori», commenta l'assessore ai lavori pubblici, Lucio Cieri «prevediamo di aprire la strada entro il prossimo autunno». Per l'utilizzo del sottopassaggio della stazione per i residenti, il Comune e Rfi (Rete ferroviaria italiana) redigeranno una convenzione visto che ci sono delle prescrizioni da rispettare relative agli orai per l'utilizzo del passaggio pedonale da parte di chi non è passeggero.
Gli scoli per le acque piovane utilizzati impropriamente come passaggi resteranno chiusi mentre, per quello all'altezza della chiesa, il Comune ha stipulato un accordo con Provincia e Genio civile che prevede la modifica dei lavori realizzati ripristinando l'originario piano della sede stradale. Da luglio del 2009 il sottopasso non è più utilizzabile perché, l'uscita verso il mare, coincide con la sede della strada litoranea.
Il Comune dovrà quindi effettuare dei lavori per abbassare la sede stradale. Serviranno dunque altri soldi per tornare alla situazione precedente l'avvio dei lavori. Per realizzare la litoranea sono stati fino ad ora utilizzati sei milioni di euro di finanziamento Cipe.
I fondi sono finiti e il Comune, per riprendere e ultimare i lavori, ha previsto il ricorso a mutui per un milione di euro. Alla fine bisognerà tirare le somme senza dimenticare il contenzioso in atto.
© RIPRODUZIONE RISERVATA